(L. Ferrajolo) Il messaggio che arriva alla Roma è chiarissimo: se vuole continuare a coltivare i suoi sogni, ne dovrà sbriciolare di record. A partire da stasera, naturalmente. Perchè Juve e Napoli non solo non mollano, ma corrono ad un ritmo che sarebbe già da scudetto. Che la Juve potesse saltare agilmente il Catania era nelle previsioni, ma che l’abbia fatto fragorosamente è segno di buona salute.
La vera prodezza però è del Napoli, perchè la Fiorentina veniva da tre vittorie – e che vittorie! – e, nonostante la dolorosa caduta, si è confermata tra le squadre più virtuose e più in forma. Capace di giocare un calcio bellissimo, ma anche di buttar via le sue doti con gravi disattenzioni difensive. Avrebbe meritato ampiamente il pari, glie l’ha negato l’arbitro Calvarese che nel finale ha negato ai viola un rigore nettissimo, per un fallo di Inler sull’indemoniato Cuadrado. (…)
Il Napoli è stato scaltro e micidiale. Ha segnato due gol, uno più bello dell’altro, tirando in porta solo tre volte. Si è chiuso in un bunker ben organizzato, lanciando frecce avvelenate con Callejon e mertens, straordinari nel fare filtro e nel ripartire. (…) Bello e suggestivo il gol di Kakà, che dopo quattro anni è tornato a segnare con la sua vecchia maglia, ma poi si è vista più Lazio che Milan. Giusto il pari, i rimpianti sono della Lazio per le occasioni sprecate nel finale. Ancora male Balotelli e ci risiamo con Allegri in bilico, proprio come un anno fa. Ma gli è convenuto rimanere al Milan rinunciando alla Roma?