(M. Evangelisti) Rudi Garcia può maledirlo in madrelingua, se crede. L’uomo che ha demolito la sua teoria del caos abbattendone il pilastro dialettico non è francese, ma belga come Simenon e Magritte, di espressione vallone ancorché nato nel Limburgo fiammingo dove la maggior parte della gente parla soltanto in terrificante olandese. Thibaut Courtois, portiere dell’Atletico Madrid, poco dopo l’inizio del secondo tempo ha ricevuto un cross malandato e lo ha reso letale appoggiando di piatto nella sua porta. Fino a ieri lo chiamavano nuovo Zamora, quindi si tratta di un caso. E’ stato comunque il contributo principale alla prima sconfitta dei madrileni, sin lì a punteggio pieno come la Roma.
(…) De Rossi: «L’Atletico ha vinto sei partite in fila e nessuno pensa che vincerà il titolo, con Real e Barcellona tra i piedi» . E poi: l’Atletico ne ha vinte sette, l’Atletico ne ha vinte otto eccetera eccetera, arrivando sempre alla medesima conclusione.
E’ una fuga precoce in stile Chiappucci ai Tour de France di una volta. Nei campionati principali, quelli delle squadre che saccheggiano le Coppe, nessuno ha già cinque punti di vantaggio. Nessuno ha subito un solo gol: l’Olimpiacos ha fatto accomodare il secondo pallone nella sua porta proprio ieri. La Roma estromessa dalle competizioni europee sta pienamente dentro l’Europa, e da squadra virtuosa. Se cominciano a fischiargli le orecchie il cortese Courtois avrà argomenti a sua discolpa da offrire a Garcia, ammesso che gli interessi.