(M. Evangelisti) Con qualcuno Mattia Destro ce l’ha. Qualcuno lo ha convinto a entrare nel labirinto che sta percorrendo, per fortuna libero da qualsiasi minotauro e con un’uscita sicura, sempre più vicina. (…)Lui tiene a sottolineare che l’infortunio sterminato di cui si trova ancora prigioniero non è stato aggravato né dagli allenatori né dalla società, «che invece mi è stata sempre vicino».
Niente giustizialismo da parte sua, solo la convinzione che alcune scelte sono state sbagliate dopo l’intervento meniscale di nove mesi fa, un anno scolastico intero, e che oggi ne farebbe altre. Destro si sente parte integrante della rosa della Roma, neppure un riservista, neppure un agente in sonno. Un centravanti momentaneamente non giocatore, ecco qui. Il suo contratto scade nel 2017: non ha motivo di pensarsi lontano da un club che due estati fa lo volle, lo valutò e lo motivò più di quanto non fecero tutte le altre baldanzosissime italiane. Destro non ha mai mollato i compagni e i compagni non hanno mai mollato lui. Tutte le partite interne lo hanno visto all’Olimpico a sostenere la squadra, volto tra la folla ma riconoscibilissimo. (…)
Quindi è tornato a Roma. Da qualche settimana si allena stabilmente con i compagni a Trigoria, in palestra, in piscina, potenziamento e idroterapia, fisioterapia e macchine dalle benefiche emanazioni. La scorsa settimana ha ripreso a correre. Falcate strette e appoggi prudenti, però mezz’ora di messa in collaudo delle ginocchia che non ha fornito indicazioni se non positive. Sta tutto insieme. Destro è di nuovo un giocatore con il bollino di garanzia. (…)