(G. Dotto) – Questo spazio ha seriamente rischiato di restare bianco. Al terzo gol di Florenzi ho lanciato il Mac sul soffitto. L’ho ripreso con un volo plastico alla De Sanctis. Non ci riguarda? Al diavolo. Si, ufficiale, che ci riguarda. Alias Rudi Garcia.Basta con la scaramanzia pelosa. Basta con i mediocri toccamenti. Questa squadra racconta il meglio di Guardiola e il meglio di Zeman, fraseggio stordente e sintesi sublimi. T’incanta e ti squarta. E’ un viaggio fantastico. E non sono soli, Totti, De Rossi e compagni. Puoi toccarlo con mano che non sono soli. Quei cinquemila sconvolti che cantano a San Siro e tutti gli altri ovunque. Mentre tutto scorre, anche questo sabato freddo, piovoso, ma pieno di luce, mi chiedo per l’ennesima volta che cosa fa il tifoso romanista diverso da chiunque altro, che cosa c’è di unico nella sua felicità e nel suo strazio. (…)
Mentre stiamo qui ancora a gingillarci sulla questioncina se lo scudetto ci riguarda a no, la Roma è da oggi un fenomeno di dimensioni mondiali, ben oltre il nostro cortiletto. Lo è nei numeri e nei fatti. Nelle leggende viventi e nei valori assoluti. (…) Rudi Garcia stravince anche a fine partita quando va a cercare la mano di Mazzarri e trova invece il vuoto che più cafone non si può.