(M. Evangelisti) Sta per entrare in quella fascia di età che divide le illusioni dalla malinconia. Vuole entrarci con gli occhi aperti, continuando a giocare. Benvenuto nel circolo dei Peter Pan che non invecchiano perché non lo desiderano, che dilatano il sogno all’infinito. Francesco Totti dice proprio così sulla pagina frontale del suo sito, “Il mio sogno infinito”. La differenza con tanti altri è che lui non lo custodisce gelosamente solo per i suoi occhi. Lo condivide. (…)
STABILITA’ – Come sia arrivato sin qui, in un calcio che pretende sempre più corsa, sempre più potenza, sempre più resistenza, è il vero mistero della sua perenne epifania. Chi lo segue giorno dopo giorno si chiede non della lunga giovinezza di Totti bensì della sua incrollabile stabilità mentale. L’assolutamente libera mano di Dio o di qualche Suo rappresentante, se preferite il casuale cocktail di irrintracciabili cromosomi venuti dal passato, questo ha consegnato a Totti il talento e le qualità fisiche. Ma nel superare gli ostacoli che Roma, la città più possessiva e spregiudicata del mondo, dissemina sul cammino dei suoi eroi, lì risiede il miracolo personale del capitano. Senza chiederlo a nessuno, se lo è concesso con le proprie mani e con le proprie scelte. Ha rifiutato di attraversare le notti che sfociano nell’alba, si è tenuto lontano dalle gabbie mondane. Quando ha giornate libere le passa in famiglia, simile in questo al suo attuale alleato nella gestione della squadra Rudi Garcia. Questi ha trovato un luogotenente di classe pari a quella del fuorilegge coraggioso che il suo omonimo inseguiva di malavoglia e Totti l’uomo in grado di catalizzare le ultime scorte della sua pozione di giovinezza. (…)
FULCRO – Tutto questo non spiega un bel niente. Totti è una prodezza della natura ed eventualmente di chi la natura ha creato. Francesco ha aggiunto la serenità nella gestione della vita privata e ha sfruttato i suoi piedi che parlano per non logorarsi il fisico nel momento in cui l’ipotetica vecchiaia ha fatto ingresso nella sua vita. Ha sempre fatto correre il pallone più di se stesso, a maggior ragione quando è diventato fulcro della giostra invece di esserne un braccio rotante, passando alle zone centrali dell’attacco. Adesso riesce ad atterrire i difensori correndo loro incontro, disturbando il possesso palla come il più fiero dei mediani. (…)