(F. M. Splendore) – (…) Otto anni per arrivare dalla Scuola calcio dell’Axa alla Roma e altri otto per costruirsi un futuro in prima fila scalando le posizioni a Trigoria, con un percorso finale scandito da quelli che lui ha definito importanti maestri: Andrea Stramaccioni prima – che lo trasformò da attaccante a centrocampista – e Alberto De Rossi poi, per dargli la consapevolezza di poter coprire ogni ruolo, dalla mediana all’attacco. E quella duttilità che è diventata la sua forza.
34 CHILOMETRI… – Ne ha fatta di strada, è vero, Alessandro Florenzi: esattamente… mezzo raccordo prima di arrivare all’Olimpico. Il suo quadrante cittadino è il sud ovest: lì, in un ventaglio di chilometri c’èVitinia, dove è nato, l’Axa e Acilia (l’Atletico Acilia), dove ha mosso i primi passi da calciatore: erano i campi in cui papà Luigi e mamma Luciana gestivano il punto bar, ci era arrivato dal campo di terra di via di Saponara, dove cominciò il percorso per provare a diventare calciatore sul serio. Da Acilia il viaggio verso la Lodigiani, che per un tifoso come lui, nel 2000, faceva rima con Totti, prelevato proprio da lì dalla Roma, esattamente 11 anni prima: Alessandro non era nato… (…)
DAL SOGNO ALLA REALTA’ – Il percorso della speranza ha premiato Alessandro, come altri ragazzi prima di lui e altri ancora ne premierà in futuro: la Roma Primavera di Alberto De Rossi campione d’Italia nel 2011, era molto romana e costruita con il contributo delle società dilettantistiche, dal Savio, al Casalotti, alla Romulea, al Tor di Quinto, al San Lorenzo, all’Atletico 2000, alla Lodigiani. Quel percorso che nella parte decisiva, si è mosso proprio da dove mosse il Capitano, la Lodigiani, assegna a Florenzi una dimensione quasi diversa. (…)