(A. Ramazzotti) – L’attaccante dell’Inter Diego Milito è stato intervistato dal quotidiano sportivo. Questo uno stralcio delle sue parole:
Alla Roma lei non segna da quasi 3 anni e mezzo. E’ arrivato il momento di interrompere il digiuno?
«Lo spero con tutto me stesso. La cosa più importante, però, è la vittoria della squadra: sarei felice se l’Inter conquistasse i tre punti anche senza un mio gol perché un successo per la classifica avrebbe un valore particolare. Certo, se avessi l’opportunità di scendere in campo e di segnare, sarebbe tutto ancora più speciale».
La Roma l’ha stupita con il suo en plein di successi in questo inizio di stagione?
«Direi di sì perché collezionare sei vittorie su sei è difficile anche per le grandissime squadre. La Roma non c’era mai riuscita nella sua storia e quindi sta facendo qualcosa di eccezionale. Guardando la loro rosa, però, una simile partenza non è una sorpresa: i giallorossi hanno una formazione di alto livello e tanti giocatori di qualità capaci di fare la differenza in qualsiasi momento del match. Li rispettiamo, ma non li temiamo».
Cosa l’ha impressionata di più della Roma finora?
«Il gioco propositivo espresso. Il 4-3-3 di Rudi Garcia è molto offensivo, punta su esterni bravi a saltare l’uomo e su una difesa solida che subisce poche reti. Solo il Parma è riuscito a perforarla e questo vuol dire che la Roma è tosta e dura da sconfiggere. Anche al Lilla Garcia esprimeva un calcio simile, ma essersi confermato in Serie A è un titolo di merito».
Qual è il segreto di Totti che a 37 anni ha la brillantezza di un ventenne?
«Francesco è un campione assoluto e i campioni sono così: semplicemente non riesci mai a capire come facciano a fare certe cose. Lui ha una testa fortissima oltre a qualità tecniche incredibili. Corre come un ragazzo di 20 anni ed è in una forma eccezionale».
In carriera è mai stato vicino a diventare compagno di squadra di Totti?
«Io direttamente non ho mai avuto contatti, ma prima di andare al Genoa, nel gennaio 2008, il mio procuratore (Fernando Hidalgo, ndi) parlò con i dirigenti della Roma. Volevano sapere se ero disposto a lasciare il Saragozza per andare nella Capitale. Alla fine non se ne fece niente». (…)
Qual è la sua favorita nella corsa per lo scudetto?
«Dico tre nomi: Juve, Roma e Napoli».
La Juventus ha perso un po’ di fame come è successo all’Inter dopo il triplete?
«La Juve è campione in carica e dispone di un organico importante. In campionato ha vinto 5 gare su 6 ed è a 2 punti di distanza dalla Roma che ha avuto una partenza incredibile. Parlare di crisi dei bianconeri mi sembra esagerato perché quella di Conte rimane una squadra difficile da battere per chiunque». (…)