(R.Boccardelli) L’inno alla gioia lo intonano i tifosi giallorossi. Eseguita la nona, Rudi Garcia, ex sergente, si scopre massimo compositore di sinfonie calcistiche. Non ce ne vorrà l’eterno Ludwig Van. Qui si parla di calcio, ma anche di una squadra che ha saputo inanellare consecutivamente nove vittorie in nove partite segnando complessivamente 23 gol e subendone uno solo. Nessuno in Europa ha saputo fare di meglio. E gli aggettivi sono pressoché finiti, di superlativi se ne trovano sempre meno. Ai confini della retorica e dell’impensabile, la Roma continua a marciare ad un ritmo impossibile per gli altri. Brava, fortunata, ferocemente affamata di punti e di vittorie, in grado ancora una volta di piegare l’ennesima partita difficile dalla sua parte. Garcia tira fuori dal cilindro l’ultimo prodigio: si chiama Michael Bradley e l’americano va a segnare quel gol che serve, anche se si è in dieci, anche se per un tempo l’Udinese ha gridato due volte al gol. Ma prima il palo di De Sanctis ha detto no al diagonale di Muriel (dopo un’uscita sbagliata di Castan) e poi lo stesso brasiliano si è riscattato con gli interessi salvando in acrobazia sulla linea di porta uno scavino malefico di Gabriel Silva destinato al gol. Niente da fare, la Roma piega anche la fortuna dalla sua parte e poi, come gli capita di sovente, annichilisce l’avversaria nella ripresa. Solo che stavolta si è permessa il lusso (e non è certo un dettaglio) di farlo in inferiorità numerica. (…)
CORRIERE DELLO SPORT Roma gigantesca
DIFFICILE – Guidolin aveva ridisegnato l’Udinese proprio per dar fastidio ai giallorossi: difesa a quattro, due trequartisti dietro Di Natale, pressing asfissiante sulle rimesse dal fondo di De Sanctis. La Roma è apparsa sorpresa, ma non ci ha messo molto a trovare le contromisure. Dopo una mezz’ora i giallorossi hanno ripreso il comando delle operazioni, ma rendendosi non troppo pericolosi in avanti, se non con un colpo di testa di Borriello, messo in angolo da Kelava e un paio di insidiosi tiri dalla distanza di Pjanic e Ljajic. Dopo il solito breve consulto con Bompard, Garcia ha restituito in campo per la ripresa una Roma molto più sicura di sè, più alta nella linea difensiva e più convinta nella costruzione della manovra, dove l’assenza di Totti si è fatta sentire eccome. (…)
RISORSE – A questo punto anche il più ottimista dei tifosi giallorossi avrebbe firmato per lo zero a zero che stava maturando al Friuli. C’era solo da resistere per una ventina di minuti ai prevedibili attacchi dei fastidiosi bianconeri di Udine. Niente di tutto questo. La Roma in dieci ha giocato perfino meglio di quando era in undici. Garcia ha tirato fuori dal cilindro l’idea vincente proprio alla terza e ultima sostituzione, quando ha inserito Bradley al posto di Borriello che aveva dato tutto. Lungi dall’essere un bomber, Bradley però è entrato in campo baciato dalla stella giallorossa che sembra vegliare il cammino della Roma. Così, al termine di una ripartenza abilmente innescata da De Rossi e magistralmente rifinita da Strootman (grazie anche ad un movimento di Ljajic), l’americano tornato in squadra dopo più di un mese, si è trovato l’invitante pallone ai venti metri: piatto destro che ha vagamente ricordato il Gianni Rivera di Italia-Germania 4-3, Kelava colto in contropiede e pallone nel sacco. Fanno 23 gol (contro uno) dall’inizio del campionato(…)