(G. D’Ubaldo) Rudi Garcia ha la possibilità di entrare nella storia della Roma e di battere molti dei record stabiliti da Spalletti. La sua Roma ricorda quella del tecnico toscano per il calcio propositivo, per l’armonia nello spogliatoio. Quella Roma (e anche quella che ereditò Claudio Ranieri alla seconda giornata proprio da Spalletti) sfiorò lo scudetto, lasciando un segno indelebile tra i tifosi giallorossi. Tra le due squadre ci sono molte analogie, a cominciare dalla posizione in campo di Totti. Ma mentre con Spalletti (…) si muoveva più da centravanti, (…) oggi con Garcia Totti fa il regista a tutto campo (…).
Spalletti giocava con il 4-2-3-1 e gli esterni facevano movimenti un po’ diversi da quelli di Garcia, che chiede ai suoi di puntare l’area partendo da centrocampo. Ma il miglior Mancini aveva la capacità di saltare l’uomo di Gervinho e il Taddei di quegli anni era prezioso tatticamente quanto Florenzi.
Garcia ha imposto le regole come fece Spalletti, elemento fondamentale per riequlibrare lo spogliatoio. (…) E infine anche Spalletti, come Garcia, arrivò nella stagione dei Mondiali, con tanti giocatori motivati dalla voglia di partecipare alla competizione più importante a livello di Nazionali.