(M.Evangelisti) – Uno psicodramma che forse si va sciogliendo, lasciando intravvedere tutto il ridicolo che covava. Oramai siamo passati al racconto, anche da parte di coloro che preferiscono solitamente nascondersi dietro cortine di riserbo. Il direttore sportivo Walter Sabatini respirava a stento dopo la sconfitta contro la Lazio nella finale di Coppa Italia – appunto lo psicodramma, per restare alle sue parole – a causa del malumore dei tifosi, un maremoto giunto alle porte di Trigoria.
Sette successi ufficiali più tardi, può ripetere con maggiore serenità la tesi che ha sempre sostenuto: su quel crollo ricostruire, non versare lacrime. Ricostruire ciascuno se stesso, lui per primo, e quindi il resto. Ieri Sabatini si è espresso a Radio Anch’io e in Tv al Processo del Lunedì. (…)
LA STRUTTURA – Ha capito quel che hanno provato i tifosi ed era importante che lo ammettesse. Sulle macerie è intervenuto come riteneva di dover fare. Non si può dire abbia sbagliato. «Con Maicon, De Sanctis e gli altri ci siamo dati una struttura psicologica che ci mancava. Venivamo da uno psicodramma, abbiamo ristabilito un’armonia» . Scova parole nascoste nel vocabolario. Ha sempre fatto così. Un’abitudine verbale che probabilmente gli viene utile nelle trattative intricate. Quando gli interlocutori devono mettersi in guardia per capire, facile che si scoprano da altri lati. Ma il discorso che propone a tifosi e avversari, soprattutto ai prossimi tipo Napoli, è chiaro: «Nessuno poteva aspettarsi un inizio di questo genere. Ma non siamo appagati» . (…)
L’INCONTRO – Questo allenatore. Cioè, naturalmente, Rudi Garcia. «Non è una mia rivincita. E’ un valore aggiunto per la Roma. Lo conoscevo da molto tempo. Andai a vedere come lavorava quando io ero a Palermo e lui a Le Mans (era la stagione 2007-08) . Lo seguo da allora. E’ stata una scelta fortunata. Ci speravo, ma nel calcio la fortuna serve sempre. Da come si è inserito, sembra che Rudi abbia lavorato sempre qui. Prima abbiamo seguito altre piste, ma lui ci ha colpiti. Ha idee e sa trasmetterle» . Quindi un rinnovo di contratto anticipato ci sta benone. I termini li conosciamo: altri tre anni, fino al 2018, e uno stipendio portato da 1,2 a 2,5 milioni a stagione. «Niente stress al riguardo. Non c’è l’esigenza di parlarne ora. Aspettiamo la primavera» . (…)