(M.Evangelisti) – Morgan De Sanctis si è indurito invecchiando. E’ che ha aspettato a lungo prima di diventare numero uno in tutti i sensi, portiere da Serie A utilizzato come tale invece che per coprire le spalle a qualcun altro, nell’unico ruolo in cui al variare delle soluzioni tattiche non cambiano le gerarchie. Arrivato alla Juve a vent’anni, a ventidue all’Udinese, a trentadue al Napoli, a trentasei alla Roma: è ancora lì che gioca. Non è proprio come essere Totti, ma quasi.
Tra l’Udinese e il Napoli ha anche viaggiato all’estero. Prima al Siviglia, poi al Galatasaray con maggior successo. Al Siviglia ha giocato poco ma ha fatto molto rumore. Prima ancora di arrivarci. Voleva andar via da Udine perché non avvertiva più le farfalle nello stomaco quando cominciavano le partite. L’Udinese (…) voleva in cambio soldi. C’era un contratto, in fondo. Ma alla federazione internazionale avevano deciso che i contratti dovevano valere quanto i trattati: carta straccia. De Sanctis aveva passato i 29 anni e in base alle regole poteva liberarsi a prezzo di favore. Così andò a Siviglia.
Fu uno dei primi ad avvalersi di questa norma se non il primo. Ebbe in cambio il rancore formale obbligatorio nei confronti di ogni calciatore che non mostri sovrumano affetto per la maglia indossata. Oggi il calcio è cambiato e poi l’Udinese non è mai stata troppo attiva nel coltivare la fedeltà dei suoi giocatori. Li scova, li cresce, li cede come ogni società che non disponga di notevoli risorse economiche dovrebbe fare per garantirsi stabilità. A Udine lo fanno in maniera particolarmente abile.
(…)Il portiere sa che quella di domenica potrebbe non essere una giornata tranquilla come ne ha passate altre da quando è alla Roma. Gli avversari tirano poco. Finora, quando hanno tirato lui c’era. Domenica probabilmente tireranno un po’ di più, senza Totti a trattenere il pallone quando serve, senza Gervinho a tenere inchiodato un intero fianco della squadra avversaria. Prima che i giocatori comincino a tirare, probabilmente i tifosi ricorderanno a De Sanctis quel divorzio giudiziale, sperando di innervosirlo. Ma lui a essere un ex ha fatto il callo.