(M. Calabresi) Il record di imbattibilità di un portiere con la Roma lo insegue un abruzzese, Morgan De Sanctis (ora a 591’). Chi lo detiene, Ivan Pelizzoli (a 774’), in Abruzzo (a Pescara) ci gioca.
Nel 2003/04 lei abbassò la saracinesca: si fermò a 774’, dal 35’ di JuventusRoma (3a giornata), all’89’ di RomaLecce (11a). A De Sanctis, imbattuto da 591’ (dal 39’ di ParmaRoma, 16 settembre) ne mancano 183. Preoccupato che possa battere quel record?
«Un po’ mi dispiacerebbe, ma spero riesca a superarmi. Morgan è un ragazzo trasparente oltre che un grande portiere. Il rammarico fu quello di non battere quello assoluto di Sebastiano Rossi, perché dopo il gol di Chevanton non prendemmo gol per altre tre partite. Fu un anno indimenticabile, vinsi anche la Saracinesca d’oro come portiere meno battuto d’Europa».
Quant’è la componente di bravura e quanto quella di fortuna?
«Deve coincidere tutto. La squadra che non subisce tiri, il portiere che fa una parata a partita ed è decisiva, ma devono anche essere bravi gli avversari a calciare fuori. Quell’anno la difesa era fortissima, ma anche quella di quest’anno sta andando alla grande».
Di quella Roma sono rimasti Totti e De Rossi: possono vincere lo scudetto?
«Totti più passano gli anni e più sembra un ragazzino: se continua così, De Rossi sarà capitan Futuro ancora per parecchio tempo. Spero che la Roma possa vincere lo scudetto: la difesa è solida, il gruppo è compatto e, con pazienza, prima o poi un gol la squadra lo segna. E Garcia saprà gestire le difficoltà».