(C. Zucchelli) – La domanda è nella testa di Garcia da 9 giorni, la risposta è maturata nel corso della settimana: come sostituire Totti e Gervinho? Non tanto negli uomini — Borriello e Ljajic sono in vantaggio—quanto piuttosto nel modulo e nella tattica.«Dovremo per forza cambiare. È impensabile giocare 38 partite nello stesso modo», ha chiarito, raccontando semplicemente l’inevitabile: la Roma che giocherà a Udine sarà diversa da quelle viste finora.
Udine e Spalletti In quello che per anni è stato lo stadio di Spalletti, Garcia potrebbe proporre il 4-2-3-1 del tecnico toscano. In settimana lo ha provato, la tentazione è quella di partire con De Rossi e Strootman davanti alla difesa e Pjanic trequartista. Accanto a lui Ljajic (con Marquinho che però ha scalato posizioni) e Florenzi, davanti Borriello. Se invece Garcia dovesse confermare il 4-3-3 allora non cambierebbe il modulo, ma la sua interpretazione: senza Totti «finto nove » che torna indietro e apre spazi, la Roma si affida al centravanti classico, che offre punti di riferimento in area ai compagni e sfrutta i lanci lunghi e si muove da prima punta vera. Non a caso, in questi giorni gli esterni hanno provato i cross e i centrocampisti hanno tentato più lanci lunghi del solito.
Calci piazzati L’assenza di Totti ridisegna anche le gerarchie di punizioni e rigori. In entrambi i casi l’erede designato è Pjanic (che si è sottoposto a sedute extra), ma anche Ljajic chiede strada. Garcia ha dato indicazioni di massima (soprattutto sui rigori, dove oltre a Miralem ci sono proprio Ljajic, Strootman e Borriello) ma poi sarà ai giocatori scegliere la soluzione più congeniale. Sicuro che non la sua Roma non proporrà scene come quella del 2008, quando Doni e Panucci, proprio a Udine, litigarono in campo dopo il gol di Di Natale