(M.Galdi) Cinque settori di stadio chiusi: Roma (curve nord e sud), Milan (secondo anello curva sud), Inter (secondo anello verde) e Torino (curva Primavera) sono caduti sotto la scure della norma contro la discriminazione territoriale. Al momento «se la cavano» grazie alla sospensione della sanzione, ma «nel caso di specifica recidività nell’ambito di tale periodo, la sospensione verrà revocata e la sanzione si aggiungerà a quella deliberata per la nuova violazione».
Insomma questa volta è intervenuta la condizionale e soprattutto il Giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha precisato che l’applicazione della sospensione della sanzione è stata resa possibile dalla «concreta e continuativa collaborazione fornita alle Forze dell’ordine nella prevenzione delle manifestazioni di violenza e di discriminazione» da parte delle società.
COSA ACCADRA’ IN FUTURO Il braccio di ferro è solo momentaneamente finito in parità. Per Roma, Milan e Inter già questa volta si trattava di recidiva e la sospensione sarebbe già potuta cadere, se poi aggiungiamo che per la curva milanista si trattava di un terzo episodio… Certo la decisione sospesa dalla Corte di giustizia federale, Cgf, (quella della chiusura dell’intero stadio che sarà sicuramente convertita nella punizione in un solo settore) rappresenta una spada di Damocle. Cosa decideranno i Giudici della Cgf? Se dovessero far valere la recidiva dovrebbero a rigor di logica chiudere per due giornate la curva rossonera, ma probabilmente non si arriverà a questo preferendo probabilmente altre soluzioni, visto che si è capito che la volontà politica è quella di non chiudere i settori e continuare con la condizionale. Intanto solo il Torino è tranquillo: per i granata si tratta «solo» della prima sanzione. Ma nessuno aveva parlato dei cori dei tifosi del Torino. Ebbene dal comunicato si scopre che «i cori sopramenzionati e intonati dai circa 500 tifosi dell’Inter e dal circa 50 tifosi della Curva Primavera del Torino sono stati chiaramente uditi dal recinto di gioco e dalla Tribuna Ovest opposta al settore in cui erano posizionati i tifosi dell’Inter». Insomma, pochi ma perfettamente udibili anche quelli dei granata.
DIMESIONE E PERCEZIONE Come avevamo previsto il Giudice sportivo questa volta è stato più preciso e puntuale del solito pubblicando stralci delle relazioni dei Collaboratori della Procura federale. Per questo scopriamo che i cori contro i napoletani venerdì all’Olimpico sono arrivati sia dalla Curva Nord, sia dalla Curva sud e per questo entrambi i settori sono stati chiusi (sempre con la condizionale). E scopriamo anche che l’episodio dei cori del Meazza, sempre contro i napoletani, «ci è stato (alla Procura federale, ndr) poi confermato dal dirigente del servizio di Pubblica Sicurezza». Insomma anche gli uomini del Superprocuratore Stefano Palazzi mettono le mani avanti per «non farsi male». Dopo che la Corte di giustiza federale aveva ritenuto che la relazione fatta da uno di loro («a soli due metri dai tifosi», scrive la stessa Cgf) meritasse approfondimento, questa volta hanno preferito avere anche il verbale di Polizia. Prima o poi, soprattutto nei casi più delicati, ci aspettiamo anche il verbale di un notaio.
SALVI NAPOLI E UDINESE Cori si erano levati anche dai settori occupati dai tifosi del Napoli (venerdì a Roma) e dell’Udinese (sabato al Meazza) ma il «Giudice ritiene che debbano essere considerati “soltanto” dei beceri insulti, privi di quella specifica connotazione discriminatoria rilevante» in base all’articolo 11 del Codice di giustizia sportiva. «Romano bastardo» e «Noi non siamo napoletani», restano non disciminatori. Comunque per non farsi mancare nulla, il Napoli si è sempre preso 50 mila euro di ammenda per lancio di oggetti (a più riprese) nel settore occupato dai tifosi della Roma.