(C.Zucchelli) Ancora Dodò, 152 giorni dopo. Dal Napoli al Napoli, il brasiliano cerca (e stavolta probabilmente trova) una maglia da titolare. La squalifica di Balzaretti sembra spalancargli le porte di una partita dal primo minuto dopo cinque mesi. L’altra ipotesi è quella di spostare Torosidis, ammesso che da parte di Maicon non ci siano sorprese, ma Garcia sembra orientato a dare fiducia a Dodò (anche perché il greco è stato impegnato con la sua nazionale), che oltre a proporsi in fase offensiva dovrà soprattutto essere attento e preciso in difesa.
A SCUOLA DA MARCOS Magari qualche lezione potrebbe averla presa in questo fine settimana dall’ex compagno Marquinhos, che Dodò è andato a trovare a Parigi. Prima un giro per negozi, con sosta sulla terrazza della galleria Lafayette, poi una cena in centro e, infine, una domenica tra le attrazioni di Disneyland: questo il programma dei due ragazzi che già si erano rivisti un mese fa quando era stato Marcos a prendere un aereo dalla Francia per tornare a Roma.
SERENO Rispetto al 2012, Dodò non solo ha archiviato tutti i problemi fisici, ma ha acquisito una serenità che l’anno scorso poteva solo sognarsi. Spera che, dopo sette partite, Garcia gli dia finalmente fiducia dal primo minuto, ma dovrà essere bravo lui questa settimana a convincerlo. Perché il tecnico francese, soprattutto contro l’attacco del Napoli, non può permettersi di sbagliare mossa. Per questo, a contribuire alla sicurezza di Dodò se davvero dovesse essere schierato dall’inizio in una difesa per tre-quarti brasiliana, dovrà essere Kevin Strootman, chiamato a un lavoro di interdizione più importante del solito.
FESTA BRASILIANA Dodò e Marquinhos a Disneyland hanno raggiunto Castan e Julio Sergio: una giornata tra «lupi giallorossi», come li ha ribattezzati su Instagram il difensore del Psg. Dodò ha replicato chiamando l’ex compagno «bomber che da noi non faceva mai gol», con chiaro riferimento alle tre reti che Marquinhos ha già realizzato in Francia. Come da consiglio di Garcia, Dodò ha approfittato della mini vacanza per staccare la spina alla vigilia dell’esame più importante. Suo e della Roma. Perché se vuole dimostrare di essere pronto per giocare ad alti livelli, test più probante di quello di venerdì non c’è. D’altronde lo ha detto lui stesso: «A Roma c’è una pressione incredibile, ma che fa crescere i grandi giocatori. E questo per la mia carriera è molto importante». Tutti scommettono su di lui, a partire da Balzaretti che gli fa da chioccia, ma Dodò adesso deve iniziare a dimostrare qualcosa. Altrimenti il passo da promessa a meteora rischia di essere piuttosto breve.