(L.Taidelli) Il pesantissimo terreno di Trieste ha lasciato il segno. Diversi giocatori sono acciaccati. La supersfida con la Roma si avvicina. E Walter Mazzarri cosa fa? Non diminuisce, anzi, i carichi di lavoro, sottoponendo il gruppo a un allenamento fiume che – sommando però anche una lunga riunione tecnica – sfiora le due ore e mezza.
SOTTOPELLE Se la si mette giù così, il tecnico rischia di passare per autolesionista. Invece tutto è studiato nei minimi dettagli, compreso l’undici iniziale da opporre ai giallorossi e l’utilizzo programmato dei cambi. Che hanno già dimostrato di saper cambiare le partite. Questo è il grande vantaggio rispetto ai giorni che precedettero l’altro big match interno, quello contro la Juve. Allora si arrivava dalla sosta per le nazionali e Mazzarri ebbe solo poche ore per entrare sottopelle alla truppa. Perché «il mister sa ottenere il 100% da ciascun giocatore» ha spiegato Hugo Campagnaro, giunto alla settima stagione di seguito con WM.
VIDEO E PALLE INATTIVE Stavolta il «giochino» è già iniziato. Forse proprio con la sessione video di ieri, aperta da un discorsetto in cui il leader Walter ha esaltato i meriti della Roma, ma pure spiegato che se l’Inter giocherà da Inter potrà creare dei problemi alla banda Garcia. Prima di scendere in campo, sono stati visionati spezzoni di gare dei giallorossi e lo stesso menù è previsto per oggi, domani e pure sabato. Il giorno della partita tra l’altro lo staff tecnico ha in programma un’altra seduta leggera che si svolgerà direttamente alla Pinetina. Anche quella sarà guarnita da un’ultima spolverata di video, con attenzione particolare alle situazioni di palla inattiva.
QUALCHE ACCIACCO Mazzarri avrà poi tempo di dare a tutti istruzioni personalizzate. La sua idea è quella di tornare all’undici che ha tirato la carretta sino al match con la Fiorentina. Quindi con Alvarez alle spalle di Palacio, Cambiasso davanti alla difesa, Jonathan e Nagatomo pendolari di fascia, Guarin e Kovacic (al momento favorito su Taider) interni. Il resto dipenderà anche dal parere dello staff medico e del preparatore Pondrelli. Perché ieri non si è allenato Juan Jesus (in partitella al suo posto c’era Samuel), mentre hanno svolto solo parte della seduta altri giocatori «carichi» dopo la doppietta ravvicinata Fiorentina-Cagliari: Campagnaro, Nagatomo, Alvarez e Jonathan. Quest’ultimo non ha fatto la partitella (dentro Pereira, come a Trieste) ma dovrebbe recuperare per sabato.
CAMBI CHE CAMBIANO Ma la forza dei nerazzurri sta anche e soprattutto in chi entra in corsa. Le prime sei tappe del campionato parlano chiaro. Nell’esordio, a San Siro contro il Genoa, l’Inter si scuote con l’ingresso di Icardi (per lui anche una traversa). Con due punte vere più Alvarez mezzala d’assalto, i rossoblu finiscono con le spalle al muro: da 0-0 a 2-0. La settimana dopo, a Catania, Taider rileva uno spento Kovacic, dà più solidità alla squadra già in vantaggio e praticamente conquista una maglia da titolare. In Inter-Juve, entra Icardi nella ripresa e al secondo pallone toccato segna il gol dell’1-0. A Reggio Emilia, contro il Sassuolo, Milito entra nel secondo tempo e segna due gol. Che non cambiano il risultato (si era già sul 4-0…), ma cambiano la sua stagione e riconsegnano all’Inter un giocatore fondamentale. In Inter-Fiorentina lo spacca partita è ancora Icardi: entra, la squadra guadagna metri e spazi e da 0-1 va sul 2-1. L’ex Samp – mai titolare finora – cambia faccia pure a Cagliari-Inter. Prende il posto di Alvarez e segna il momentaneo 1-0 al termine di un’azione accesa da Palacio, da poco subentrato a Belfodil.
MILITO E SOSTA Forza dell’avversario e cantiere ancora aperto comunque consigliano di andare avanti con un undici inizialmente prudente. Ma dopo la sosta per le nazionali – il 20 sera si riprende con Torino-Inter – si potrebbe entrare nella fase due. Quella in cui Alvarez andrà a fare concorrenza agli interni, Palacio tornerà nell’amata posizione di seconda punta e il riferimento là davanti sarà uno tra lo stesso Icardi – che però starà via dieci giorni avendo ricevuto la prima convocazione con l’Argentina – e Milito. Il Principe avrà due settimane per perfezionare la forma dopo il lungo stop.