(A.Catapano) – Da quelle parti, si dice Chiagne e fotte . De Laurentiis ha pianto e ottenuto quello che voleva: l’«apertura» della trasferta romana anche ai possessori della fidelity card «Ssc Napoli fan away». Una tesserina che ricalca in tutto e per tutto quella romanista. Da qui, le lamentele del presidente partenopeo contro una possibile forma di «discriminazione territoriale» e il tempestivo via libera del Prefetto Pecoraro. L’allargamento della vendita dei biglietti del settore ospiti non incide tanto sulla quantità dei tifosi del Napoli che verranno all’Olimpico (i fidelizzati sono appena mille, i tesserati settantamila), quanto sulla qualità. In quel migliaio, sanno bene le forze dell’ordine, solitamente il Napoli pesca nel mazzo ultrà non più giovanissimi cui quella magica tesserina consente di tornare agli antichi fasti (esattamente quanto accade alla Roma). Chiamiamola, in modo improvvido, nobiltà ultras.
Certamente, un ulteriore elemento di preoccupazione. Come la presenza nei settori romanisti di molti tifosi del Napoli residenti nella Capitale. La posta in palio e il momento magico delle due squadre porteranno all’Olimpico circa sessantamila spettatori. Sarà compito degli steward evitare che le due tifoserie entrino in contatto sugli spalti. Fuori, sarà messo in atto un piano di sicurezza degno di una guerra. Stamattina ultima riunione del Gos, domani tavolo tecnico in Questura, dove si sospira: «Puncicate in agguato». Speriamo di no.