(M.Cecchini) – Due surfisti sulla cresta dell’onda. Certo, immaginarli in costume da bagno creerebbe qualche problema, ma Walter Sabatini e Aurelio De Laurentiis dinanzi alla gloria non si formalizzerebbero. E così Roma e Napoli volano, i giallorossi benedetti anche dalla Borsa, dove il titolo ieri sospeso per eccesso di rialzo ha chiuso con un +13,49% (1,214 euro per azione), facendo innalzare la soglia conquistata da inizio campionato a quasi il 50%. Miracolo? Entrambi giurano di no. «Vediamo chi resisterà» «Venerdì sarà una sfida che sarà vista da un miliardo di persone in tutto il mondo dice il presidente partenopeo . Il Napoli mai ha avuto e mai dovrà avere paura di nessuno, perché abbiamo un grandissimo allenatore e dei grandissimi giocatori: siamo in grado di giocarcela contro chiunque a testa alta. Per lo scudetto sarà una sfida a tre, ma speriamo che si aggiungano altri, come Inter o Fiorentina: vedremo chi alla lunga avrà la resistenza maggiore. Il pubblico? Mi aspetto una sfida civile. Ci sono sempre frange che non rappresentano i veri tifosi. Non c’è stata timidezza da parte dei club. Credo che il Ministero degli Interni abbia tamponato il problema bene negli ultimi 10 anni, ma bisogna educare e mai reprimere. Per i cori territoriali Abete ha adottato la strada migliore per evitare un effetto domino. Io aprirei un tavolo con Lega e Figc per trovare la quadra in 10 giorni. Noi abbiamo dimostrato che a Napoli si può creare qualcosa di positivo: siamo una delle poche società col bilancio in attivo. Lo stadio? Dovrebbe essere il S. Paolo, ma dipende dalle autorità, che non hanno capito che è importante per la crescita avere la proprietà dello stadio. I sindaci non sono dei manager, ma politici, Capiscono poco di numeri. Se si cederà lo stadio bene, altrimenti andrò da un’altra. E sui diritti tv chiedo ad Abete di aiutarci a modificare la legge Melandri, altrimenti in Europa non andiamo da nessuna parte».
«Spero venga Maradona» Più legato al calcio il discorso del d.s. Sabatini. «È un successo per il calcio centromeridionale. Speriamo venga Maradona. Noi stiamo bene. certo, qui c’è qualche esagerazione perché 7 vittorie consecutive nessuno se le poteva aspettare, ma soprattutto nessuno si aspettava la maniera con cui la Roma ha vinto le partite. Per cui siamo molto soddisfatti ma niente affatto appagati. Possiamo giocare alla pari con Napoli e Juve. Garcia non lo considero una mia rivincita, ma una scelta fatta a ragion veduta. Rudi è un diamante. Abbiamo percorso diverse piste, italiane e straniere, ma lui ci ha colpito. Magari in primavera ci confronteremo per il rinnovo, ma nel calcio i contratti hanno un valore relativo. Gervinho? Ha dovuto insistere per averlo. Il mercato? Abbiamo dovuto fare delle scelte in parziale controtendenza, per dare più solidità e carisma alla squadra. Venivamo da una sconfitta nel derby di Coppa percepita come una disgrazia mentre non lo era e così abbiamo puntato su Maicon e De Sanctis per dare questa struttura psicologica. Poi però sono arrivati giovani come Strootman e Ljajic e perciò abbiamo fatto una mediazione rispetto al passato. Totti? ‘Sta usufruendo di una condizione dell’anima fragorosa e bellissima, con una sorta di clamoroso risveglio muscolare. Oggi la reattività che esprime nelle partite e negli allenamenti non credo l’avesse due o tre anni fa. È veramente “vittima” di una nuova gioventù, condannato a giocare ancora a lungo. Lui ha un contratto da dirigente dopo i 40 anni, ma se continua così qualche rigore fra tre anni lo potrà battere. Il Napoli? Ha impresso una svolta fulminea dopo l’uscita di Mazzarri, Cavani e Campagnaro. Hanno fatto scelte molto remunerative. Si sono dati un respiro internazionale. Sarà una bella sfida. Per questo sono ottimista sul comportamento dei tifosi. Le società e i veri sostenitori non possono scontare ancora ricatti che vanno avanti da 25 anni. È veramente una cosa riprovevole ». Difficile dargli torto, ma i nostri dirigenti in questo lungo periodo dov’erano?