(M.Calabresi) La perla arriva quando a Trigoria è già buio. L’azionista Angeletti si rivolge al Ceo Zanzi: «Dottor Zanzi, perché non dà il suo nome al bar di Trigoria, così diventa Zanzi-Bar?». Benvenuti all’assemblea degli azionisti della Roma. I 41 presenti te li aspetti tutti in gessato, invece c’è chi si presenta con la sciarpa al collo, ma sono le parole a mettere a rischio la serietà dei presenti. Ancora il polemico Angeletti: «È una mancanza di rispetto aver messo l’assemblea nel giorno di quella della Lazio. C’è chi, come me, è azionista di entrambe le squadre». E ancora: «Pallotta non ha mai presenziato, e qui c’è il giocatore più pagato della Serie A, De Rossi. Guadagna troppo». Poi fa il romanista: «È il giorno di dire ai laziali che “the party is over”».Applausi.
IDOLI L’azionista Ponziani, prendendo spunto dalla chiesa riportata al centro del villaggio, propone «una messa prima delle partite, il dottor Alicicco era un chierichetto». L’avvocato Pizzicaria ce l’ha con Zeman: «Questa società butta ‘na marea di soldi per pagare uno che da gran signore qual è non si è dimesso». Regna anche la contraddizione: «Mi sento disamorato, le società guardano ai bilanci, ma è giusto così». L’altro Oscar va a Bruno Quinzi (due anni fa si definì «mezzo macellaio»), che suggerisce tre proverbi a Garcia: «Non vi mettete il cappello, che la messa ancora non è finita. Bocca amara non ha mai sputato dolce. Se campa poco e se more co’ niente». Rudi non si spingerebbe a tanto.