(F. Velluzzi) SPERANZA – Domani sarà allo stadio. Regolarmente al suo posto: «In Tevere col mio amico e compagno di partito Danilo Leva». Roberto Speranza, capogruppo Pd alla Camera è abbonato da sempre. Mischiato alla gente comune. Un romanista malato: «Sono stato a Milano per l’Inter. La Roma è un’orchestra che suona con armonia, in cui tutti si sacrificano, c’è fluidità. La partenza di Lamela mi aveva intristito e invece è venuto fuori un centrocampo granitico. De Rossi, Strootman e Pjanic sono eccezionali. E poi c’è Totti. A Milano è stato incredibile». Dall’altra parte c’è il ministro Quagliariello, napoletano fissato: «E’ stato mio professore alla Luiss».Più larghe intese di così…. «Ma gli dico che dobbiamo provare a vincere anche questa. Del Napoli temo Benitez. Lui è stato grande a Liverpool e per noi romanisti è un incubo».
QUAGLIARIELLO – Non andrà allo stadio: «Ormai soffro davanti alla tv. Come si dice a Roma, non mi regge la pompa». Ma tiferà Napoli. la squadra per cui, da giovane squattrinato, affittò una camera di un lussuoso hotel di Parigi per vederla in tv, la squadra che gli ha fatto piazzare un altarino pieno di gadget nell’ufficio parlamentare quando non era ministro per le Riforme. Gaetano Quagliariello, l’uomo della svolta nel Pdl, è pazzo del Napoli. «Ho le maglie di Sosa e Cavani, Lavezzi e Hamsik. Ma di questo squadra mi piace Behrami». Di fronte ha Roberto Speranza, suo ex allievo alla Luiss: «Era bravo». Quagliariello non fa pronostici: «Meglio non avventurarsi». Ma dà un segnale a Insigne: «Giocate da genio l’altra sera, deve essere più concreto». Ed esalta la Roma: «Totti ha umiltà e gode della preparazione fatta con Zeman. E poi c’è un super Maicon. La sorpresa, il Cicchitto della Roma».