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GAZZETTA.IT Bradley suona la nona. Impresa giallorossa in dieci

Borriello

(A. Pugliese) – Stavolta la vittoria non è meritata come le precedenti otto, ma la sostanza cambia poco: senza Totti e Gervinho, i giallorossi gettano il cuore oltre l’ostacolo e trovano in Bradley l’uomo della provvidenza, in una partita in cui l’Udinese esce a testa altissima e con un bel carico di rimpianti. Così l’1-0 di Bradley non vuol dire solo mantenere Juve a Napoli a -5, ma anche record assoluto nella storia della Serie A, con i giallorossi che agganciano la Juventus di Capello del 2005-06 come striscia vincente iniziale. Per i bianconeri friulani, invece, una partita che non meritavano di perdere ed un Muriel in formato maxi.

BIANCONERI SFORTUNATI — Guidolin sceglie i due trequartisti (Pereyra e Muriel) a supporto di Di Natale, Garcia è senza Totti e Gervinho ma non cambia modulo (dentro Borriello e Ljajic). Il risultato è che l’Udinese gioca un ottimo primo tempo, dove meriterebbe anche il vantaggio. Muriel è una scheggia impazzita (palo dopo soli 3′ su destro da fuori, poi una serie di spunti in velocità, con la difesa romanista sempre in affanno), Pereyra abbina corsa a sostanza e Naldo e Danilo blindano la difesa. Così le occasioni fioccano per i bianconeri, con Di Natale che al 18′ non chiude in corsa un assist di Muriel e Castan che al 38′ salva sulla riga un pallonetto morbido di Gabriel Silva (su invenzione ancora una volta di Muriel). In mezzo la reazione della Roma si concretizza al 33′ con un esterno destro di poco fuori di Pjanic e due minuti dopo con un colpo di testa di Borriello, deviato da Kelava in angolo. Unico vero neo del primo tempo, un disastroso Bergonzi che sbaglia un po’ tutto (simulazione inesistente di Muriel con giallo al seguito, ammonizione errata di De Rossi – intervento sul pallone – e mancato secondo giallo a Muriel per un intervento da dietro su Strootman, con l’arbitro di Genova probabilmente conscio dell’errore sulla prima ammonizione al colombiano) Nel complesso, però, l’Udinese si stende meglio lungo il campo e mette duramente alle corde i giallorossi (l’ex De Sanctis fischiatissimo), dove Florenzi e Pjanic stavolta girano a vuoto.

COLPO A SORPRESA — La ripresa si apre con una fiammata di Pjanic, che dall’area piccola mette i brividi a Kelava, a cui fa seguito da due belle conclusioni da fuori di Maicon che escono entrambe di poco. Lazzari continua ad essere senza anima, Badu cala di intensità rispetto al primo tempo. Ma al 21′ la reazione giallorossa prende un bel gancio al volto, con Maicon che commette un’ingenuità e sulla slancio prende la seconda ammonizione, lasciando la Roma in dieci. Con Torosidis e Marquinho, Garcia si riorganizza con un 4-4-1, ma i meccanismi vanno oliati cosicché al 70′ uno svarione difensivo giallorosso regala a Di Natale un pallone d’oro, ma il destro di Totò e fuori di un soffio. Poi, quando la partita sembra spegnersi, il colpo a sorpresa: De Rossi (il migliore della Roma) pesca Strootman in verticale, l’olandese aspetta il rimorchio centrale di Bradley, che di piatto brucia Kevala dal limite. Finisce così, con la gente di Udine che fischia De Sanctis e lui che risponde con un’esultanza rabbiosa e tanto di linguaccia finale.

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