(M. Ferretti) – Tocca a Marco Borriello. Che, numeri alla mano, non segna un gol con la maglia giallorossa dal 22 maggio 2011 contro la Sampdoria: ultima di campionato, facile successo della Roma di Vincenzo Montella con i gol di Totti, Vucinic e appunto Borriello.Da quella sera di due anni e mezzo fa (domenica saranno 889 giorni), Marco ha segnato altre 14 reti in A, due con la Juve, dove faceva la riserva, e 12 con il Genoa, dov’era titolare. Nella Roma di Rudi Garcia è stato due volte titolare (a Livorno e in casa della Samp) e in altre tre occasioni è entrato a gara in corso. Gol? Zero
LA VITTIMA PREFERITA
Le statistiche spingono Borriello al sorriso. Perché quando vede le maglie bianconere dell’Udinese si scatena. Delle 70 reti segnate in A, 10 Marco le ha realizzate contro i friulani. La serie comincia nel 2005: Borriello indossa la maglia della Reggina e firma il 2-0 che sancisce la vittoria dei calabresi. Il secondo centro arriva nella stagione successiva: il centravanti milita nel Treviso che all’ultima giornata ha un’impennata di orgoglio e sconfigge i bianconeri per 2-1 con una sua doppietta. L’anno dopo nel Genoa, Borriello fa ancora meglio: straordinaria doppia tripletta tra andata e ritorno (3-2 e 5-3 per i rossoblu) con un gol da cineteca al Friuli. Anche con la Roma, stagione 2010-11, Borriello non si dimentica di segnare all’Udinese: suo il gol del raddoppio nella vittoria dei giallorossi all’Olimpico (2-0) del 21 novembre 2010.
ATTACCO INEDITO
È evidente che la presenza di Borriello al centro dell’attacco costringerà Garcia a modificare la fase offensiva della Roma. Anche se vanno fatte un paio di riflessioni: a Livorno (dove c’era Totti), Marco si è mosso da centravanti puro ma la squadra non ha funzionato, tanto è vero che i gol sono arrivati dopo l’ingresso in campo di Gervinho proprio al posto di @Borriellomarco1. In casa della Sampdoria (Totti inizialmente in panchina), Marco si è mosso ancora da centravanti vecchia maniere e le cose sono andate leggermente meglio rispetto a Livorno, soprattutto dopo l’ingresso in campo del capitano. A Udine, viste le otto partite andate in archivio, la Roma sarà costretta – per via delle defezioni – ad attaccare in maniera inedita e questo potrebbe comportare un cambio di sistema di gioco.
Avendo uno con le caratteristiche fisiche e tecniche di Borriello, ad esempio, si potrà alzare il pallone, cosa che raramente è accaduta finora; dovrebbe esserci più profondità e più presenza in area: basterà tutto questo per ovviare all’assenza di Totti (e Gervinho)? Borriello, se non altro, è carico a pallettoni: una volta rimasto alla Roma, ha condiviso il lavoro e la filosofia di Rudi e adesso si sente parte integrante della squadra. Anche se continua a non avere il posto fisso, a essere un precario. Con la società sta studiando le modalità per la spalmatura del suo ricchissimo contratto, ma ancora non è chiaro se voglia farlo per restare alla Roma il più a lungo possibile o per andarsene via prima possibile. In attesa di capirlo, i tifosi si aspettano un gol a Udine. Tanto per cominciare.