(M.Ferretti) – Rudi delle Meraviglie, con un garbo che sfiora la classe, protegge il gruppo e, a poche ore dall’impegno apparentemente più facile, lo fa con un vigore (dialettico, sia chiaro) che non ti aspetti. S’è stancato di sentir parlare di Roma fortunata, ad esempio, e così prende in mano il microfono e spiega. «Se vado a giocare a Udine senza Totti e Gervinho, e durante la partita Maicon viene espulso, non mi sembra che si possa parlare di fortuna. Il gol che ha salvato Castan non è fortuna ma voglia, rabbia, cattiveria, è dare tutto. E se non lo salva Castan, lo salva Benatia. Anche quel salvataggio di De Rossi contro il Napoli è figlio della voglia di aiutare il compagno. Se questa è fortuna, sì abbiamo fortuna. Ma la vera fortuna è avere giocatori che danno più del 100%». Chiaro ? Adora i suoi ragazzi, se li coccola, li difende davanti a tutto e tutti. Ma questo non gli impedisce di mollar loro anche qualche ceffone (dialettico, ovviamente). «Da due partite giochiamo meno bene, lo abbiamo visto nel primo tempo a Udine. Dobbiamo mantenere la tensione alta e pensare a giocare meglio. Possiamo migliorare sia in fase offensiva che in quella difensiva. Non dimentico che chi entra lo fa molto bene ma questi ragazzi hanno bisogno di giocare più partite di fila per avere ritmo. Abbiamo visto, ad esempio, quanto è importante il lavoro di Borriello anche se lui deve concentrarsi sul gioco e non sul gol, che arriverà sicuramente. E Ljajic ha finito la partita stanco perché ha bisogno di giocare».
«PENSIAMO SOLO A NOI STESSI»
«Turn over con il Chievo ? È possibile, come no. I miei giocatori sanno che la storia attuale è troppo bella per calare sul piano dell’intensità. Hanno una voglia incredibile e non vedono l’ora di giocare perché hanno vissuto tante emozioni e abbiamo ancora fame di viverle. Ma so che andiamo incontro alla partita più difficile della stagione. La vinceremo solo se l’affronteremo con umiltà. Non ho bisogno di caricare la squadra: loro sono già carichi al cento per cento». Garcia, l’avrete capito, ha in testa solo il Chievo, al punto che alla domanda: guarderà Napoli-Fiorentina?, replica serafico «non sapevo neppure che giocassero…». Non è spocchia, ma solo il batter fortissimo sul tasto della concentrazione sulla partita con il Chievo. «Non abbiamo bisogno di vedere i risultati degli altri se continuiamo a vincere. La gara più importante è la nostra, non quella degli altri. Continuiamo questa striscia, così non abbiamo bisogno di guardare gli altri», ecco la spiegazione. E, per completare il concetto, aggiunge che la situazione dei diffidati poco gli interessa. «Spero che i quattro non avranno la sfortuna di prendere un cartellino tutti insieme nella stessa gara. Per me non è un problema se uno è squalificato. Se non c’è Maicon, gioca benissimo Torosidis. Se uno è squalificato, arriverà il turno per un altro. La situazione dei diffidati non inciderà sulla mia scelta». Dibattito tattico, a seguire. «Roma meglio senza centravanti ? Abbiamo già dimostrato che possiamo fare un gioco manovrato o essere fortissimi nelle ripartenze. È una fortuna avere un giocatore come Borriello perché quando giochiamo contro una squadra schierata, come può accadere giovedì, è una qualità in più avere un giocatore d’area per segnare. E’ vero, abbiamo bisogno di dargli più palloni dalle fasce». Sembra, a grandi linee, la tattica per battere (anche) il Chievo.