G-L1M4S2TMG9
Il Cialis è noto per il trattamento della disfunzione erettile, migliorando il flusso sanguigno e facilitando l'erezione. Questo effetto benefico è apprezzato non solo in ambito medico, ma può anche influenzare positivamente altri aspetti della vita quotidiana. Per esempio, nel contesto sportivo, un miglioramento della circolazione può aiutare a ottimizzare le prestazioni e la resistenza. Il Cialis, quindi, può avere applicazioni sorprendenti al di là del suo uso principale. Per chi cerca un approccio discreto, è possibile acquistare Cialis online senza ricetta con facilità e privacy.

IL MESSAGGERO Roma-Napoli, appuntamento al centro

Esultanza Roma

(M.Ferretti) – Il manuale del calcio recita che le partite si vincono a centrocampo. E, vedrete, la super sfida di venerdì all’Olimpico tra Roma e Napoli non verrà meno a questa regola. Anche perché sia Rudi Garcia che Rafa Benitez in mezzo al campo hanno davvero tanta qualità. Propongono, i due allenatori, due sistemi di gioco diversi e, quindi, anche (soprattutto) a centrocampo la differenza c’è e si vede. Quattro-tre-tre per la Roma; quattro-due-tre-uno per il Napoli. Dando i numeri, la Roma avrebbe un uomo in più in mezzo al campo: ma sarà davvero così?

SISTEMI CONTRO
Per la prima volta dall’inizio del campionato, la capolista venerdì affronterà una squadra di grandi ambizioni schierata con il 4-2-3-1 (era già accaduto contro il modesto Bologna). Un dato che non sembra turbare più di tanto i sonni di Garcia, uno che guarda prima di tutto in casa sua e poi dà un’occhiata all’avversario. La Roma continuerà a giocare con un libero davanti alla difesa, De Rossi, e due intermedi, Strootman e Pjanic, in grado di garantire alla squadra produzione di gioco e copertura. Nel Napoli il lavoro di De Rossi lo fa solitamente Inler (o Dzemaili) in coppia con Behrami. Nel rispetto del classico 4-2-3-1 (ricordate quello di Spalletti, con il tandem De Rossi-Pizarro?), uno dei due mediani davanti alla difesa si dedica più alla copertura e l’altro più alla costruzione del gioco. Behrami, a rigor di logica tattica, sarà l’uomo che prenderà in consegna Totti quando il capitano della Roma si muoverà da attaccante. Se, invece, sarà lontano dall’area di Reina, la marcatura spetterà ad un altro a secondo della posizione del capitano. È chiaro che, dovendo sacrificare un uomo su Totti, il Napoli potrebbe trovarsi con facilità in inferiorità numerica e, sotto questo aspetto, sarà importante il lavoro di Hamsik e degli attaccanti esterni, chiamati a stringersi e a dare un aiuto al centrocampo. In fase di possesso palla del Napoli, la Roma in mezzo al campo dovrà stare molto attenta all’ampiezza di gioco che la squadra di Benitez crea sistematicamente attraverso i suoi due attaccanti esterni. Per Garcia, perciò, sarà importante tenere le linee sempre strette ed evitare di dare spazio e profondità agli avversari. Nelle prime sette partite la Roma sotto questo aspetto ha concesso davvero poco: ha giocato molto di squadra, compatta, con le due linee (difesa e centrocampo) molto strette. Ma, come detto, per la prima volta venerdì dovrà affrontare un 4-2-3-1 e le difficoltà saranno inedite, almeno stagionalmente. Servirà, con il pallone tra i piedi del Napoli, un contributo importante di tutti gli esterni, non solo quelli di difesa, per impedire al Napoli di mettersi in moto seguendo il suo tracciato preferito.

GLI ACCOPPIAMENTI
Al di là del discorso tattico di squadra, il confronto tra Roma e Napoli offrirà a centrocampo tanti piccoli, grandi duelli. De Rossi, ad esempio, vanta il maggior numero di passaggi riusciti in campionato, 436, e il napoletano Inler sta due gradini sotto di lui, 412. Sono due centrocampisti che per caratteristiche si somigliano (anche se in campo fanno movimenti diversi), e sarà interessante verificare chi darà il maggior contributo personale al collettivo. Hanno affinità (soprattutto tecniche) anche Pjanic e Hamsik, due tipetti che all’occorrenza sanno far girare la squadra e/o finalizzare, soprattutto con giocate centrali. Un po’ meno associabili, invece, sono Strootman e Behrami: hanno diversa caratura tecnica, a vantaggio dell’olandese, e una diversa impostazione mentale, con lo svizzero portato più a difendere che a costruire mentre Kevin tende da sempre all’opposto.

Top