(V. Vercillo) Tra Gervinho e Ljajic, vince l’ivoriano. Sarà che quando tiene palla fa sembrare il gioco del calcio una cosa facilissima, correndo instancabilmente da una parte all’altra del campo senza perdere mai il fiato. Sarà che Garcia e le sue idee le conosce a menadito. Nonostante Ljajic sia micidiale sottoporta, come ha dimostrato finora, Gervinho continua a vincere il ballottaggio per la maglia da titolare. Mettici pure i piccoli problemi fisici che hanno colpito il serbo: dagli affaticamenti ad entrambe le cosce, alla lombalgia che gli ha fatto saltare le prime due sedute della settimana (ieri solo fisioterapia e palestra). Piccoli indizi che fanno una prova: toccherà ancora a Ljajic partire dalla panchina. Il solito broncio, probabilmente, lo accompagnerà. Ma tutti sperano che poi si trasformi in un sorriso di gioia, come è avvenuto col Bologna, quando dopo appena venti minuti era già a festeggiare il gol sotto la Sud. A questo punto, è facile ricostruire la scacchiera nella testa di Rudi Garcia. Un posto fisso ce l’ha il Capitano, subentrato una volta sola nell’infrasettimanale, con tre gare in sette giorni. Di certo non mancherà a una delle sfide che più lo stimola.
Poi c’è Florenzi, che da centrocampista si è trasformato in pochissimo tempo in killer, raggiungendo la vetta della classifica marcatori assieme ai suoi due (ormai) compagni di reparto Gervnho e Ljajic. Aggiungici i precedenti dello scorso anno: prima rete in serie A, vittima proprio l’Inter. Poi a gennaio ancora un gol ai nerazzurri, stavolta in Coppa Italia. Ancora poco spazio per Borriello, che però non si perde d’animo e continua a lavorare per ritagliarsi il suo spazio. Ma il gruppetto di titolarissimi lo si può trovare soprattutto a centrocampo.
Da lì, quei tre nessuno pare in grado di smuoverli: parliamo di Kevin Strootman, Daniele De Rossi e Miralem Pjanic. Anche perché la prima alternativa, Micheal Bradley, tarda a rientrare: il centrocampista statunitense ha rallentato il recupero, perché non si vuole forzare sulla caviglia lesionata. Negli ultimi giorni era tornato a correre e a lavorare con il pallone, ma ieri non si è nemmeno affacciato sul campo del Bernardini. A questo punto è difficile immaginare una convocazione per la sfida con l’Inter, e il rientro potrebbe essere rimandato alla prima dopo la sosta.
E a proposito di questo: su Roma-Napoli ieri è voluto intervenire il presidente degli azzurri De Laurentiis. «Per me è indifferente quando e dove si gioca, va bene se si gioca a Napoli ma anche se trasformiamo un problema in un evento spettacolare giocando molto tardi e facendola diventare la partita di mezzanotte, ma il prefetto Pecoraro ne fa una questione di straordinari che comporterebbero un costo extra di duecentomila euro». La soluzione del numero uno del Napoli, quindi, sarebbe un posticipo notturno. E aggiunge: «L’importante è non spostare i calendari, io sarò contrario ad ogni spostamento. Non va bene neanche anticipare la gara al venerdì perché i nazionali non ce la fanno a rientrare. Bisogna giocare di sabato e per farlo ci sono due modi: o si gioca la sera molto tardi o a Napoli».