(M.Masi) – Questa Roma ce la siamo guadagnata.
Non è il caso, non è solo la tecnica o la condizione atletica, non è fortuna o solo questione di allenatore o Società. La Roma è tornata grande perché sono immensi i suoi tifosi. Ieri le curve hanno sublimato l’amore in un fuori programma andato in scena ben oltre il fischio finale. Applausi e cori di liberazione che sanciscono l’uscita da un incubo durato troppi anni. Non abbiamo più paura. Gli avversari non ci spaventano. Siamo solidi.
Gambe e cuore finalmente corrono nella stessa direzione. La Roma è rinata dalle sue ceneri. Solo i suoi tifosi non l’hanno mai lasciata sola. Le gerarchie sono ristabilite. Noi sul tetto della serie A come è giusto ed inevitabile che sia. Le priorità, i sogni, le ambizioni sono materia di confronto e di scaramanzia. Ma è indiscutibile che siamo tornati a tifare una grande squadra guidata da un grande Capitano. Totti è sempre più il nostro faro, il vessillo al quale ci siamo stretti nei momenti più bui e che ora sventola nel tempo della riscossa. Le sue corse al 90’ sono entrate nella leggenda almeno quanto i suoi gols. Sono finiti gli aggettivi per descrivere la sua classe. Ma non si può spiegare che cosa è Totti per i romanisti senza utilizzare altri parametri. Totti è la Roma, Francesco è Roma. E quando smarriti dopo le delusioni, troppe, cercavamo i suoi occhi abbiamo sempre trovato la determinazione di chi non si arrende: davanti ad un avversario dei gradoni. Totti non si è mai arreso.
Rimaniamo con i piedi per terra, ci mancherebbe, evitiamo di sognarci imbattibili. Nel calcio tutto è possibile. Di una cosa però sono certo mister Garcia ha davvero rimesso la chiesa al centro del villaggio. E qui da noi la chiesa è San Pietro ed il villaggio si chiama Roma.