(V. Meta) – Ci ha provato fino all’ultimo Gervinho, ma alla fine è stato costretto a gettare la spugna. L’infortunio muscolare rimediato contro il Napoli è in via di guarigione e Garcia potrebbe riaverlo a disposizione già domenica a Torino, ma per questa sera non c’è stato niente da fare. Ieri l’ivoriano si è limitato a svolgere lavoro differenziato e al tecnico non è rimasto che prenderne atto e lasciarlo fuori dalla lista dei convocati per la sfida con il Chievo. La sua assenza, unita a quella di Totti, riapre la questione sostituti già affrontata prima della trasferta di Udine e risolta con l’inserimento di Borriello e Ljajic.
Questa volta tutto fa pensare che i due possano essere confermati e che a finire in panchina possa essere Florenzi, cui Garcia potrebbe concedere un turno di riposo in favore di Marquinho, nonostante l’impatto sulla partita del brasiliano al Friuli non sia stato indimenticabile. Capocannoniere in una squadra in cui segnano tutti, Florenzi non ha cominciato una partita dal primo minuto soltanto nella trasferta di Marassi contro la Samp ormai oltre un mese fa e a Udine è stato quello che più di tutti ha risentito dell’assenza di Totti. Nella rifinitura di ieri, il tecnico ha provato al suo posto Marquinho, ma le riserve verranno sciolte solo quando ai giocatori verrà comunicata la formazione, un paio d’ore prima della partita. Più difficile la soluzione con Pjanic avanzato sulla linea delle punte, se non altro perché con Bradley in campo Garcia resterebbe senza neanche un centrocampista in panchina, visto che il tecnico ha sempre considerato Marquinho un esterno d’attacco.
L’altra novità della rifinitura riguarda la difesa. Se a destra è scontato l’impiego di Torosidis al posto dello squalificato Maicon, a sinistra salgono le quotazioni di Dodò, provato ieri in rifinitura, sulla fascia che di solito appartiene a Balzaretti. L’ex Palermo, protagonista di una prestazione con luci e ombre al Friuli, resta comunque in leggero vantaggio.Tutto confermato a centrocampo, dove Pjanic, De Rossi e Strootman si preparano a cominciare insieme la loro partita numero nove (l’olandese era infortunato contro il Livorno alla prima giornata), così come al centro della difesa, dove torneranno Benatia e Castan. Andrà fatta attenzione anche ai cartellini gialli, visto che la Roma ha quattro giocatori in diffida: entrambi i centrali difensivi, più De Rossi e Florenzi. In avanti, a sostituire Totti, toccherà ancora a Marco Borriello, al ritorno all’Olimpico dopo il buon ingresso di due settimane fa contro il Napoli, con tanto di rigore procurato. Contro il Chievo, cui in carriera ha segnato solo due volte, l’ex Genoa andrà a caccia della prima rete stagionale. Quando a Ljajic, la buona prova di Udine dovrebbe valergli la conferma anche questa sera, magari con possibilità di dirottarlo al centro dell’attacco in caso di necessità come al Friuli.
VOLTO NUOVO – Prima convocazione con Rudi Garcia per il ’96 Francesco Di Mariano, stellina della Primavera che proprio questa settimana è al lavoro per preparare il derby con cui sabato a Trigoria riprende il campionato.Cresciuto a Palermo nella scuola calcio dello zio Totò Schillaci, fin da giovanissimo ha avuto addosso gli occhi dei club di mezza Italia (Inter in testa), innamorati del suo mix di rapidità, potenza e classe. Alla fine l’ha spuntata il Lecce, con cui ha esordito fra i professionisti non ancora diciassettenne. Sabatini aveva provato a portarlo a Trigoria già nell’estate 2012 ma non se n’era fatto nulla, ci ha riprovato qualche mese fa ed è andata meglio: 350mila euro al Lecce e il gioiellino a rinforzare la Primavera di Alberto De Rossi. I tanti che già lo conoscevano (è nel giro delle nazionali giovanili dai tempi dell’Under 15, anche se al Mondiale Under 17 Zoratto gli ha preferito il milanista Fabbro. Nell’ottimo avvio di stagione della squadra di De Rossi, lui ha ripagato tutte le aspettative segnando quattro gol
in cinque partite fra campionato e Coppa Italia (ne ha saltate due per infortunio).
Una settimana fa il primo allenamento con la prima squadra: gli hanno fatto portare i palloni, sorta di rito iniziatico che spetta al più piccolo di tutti, ma poi a guardarlo tirare in porta si è fermato Garcia in persona, che annuiva piuttosto colpito quando ha visto di che razza di sinistro sia capace. Avrà la maglia numero ’96, quella giusta visto che di quell’annata è il primo dei giallorossi a finire in prima squadra.