(A. Austini) Basta guardarlo in faccia. Al posto dei lineamenti da bambino stanno comparendo i tratti di un uomo. È un Dodò cresciuto, non ancora adulto, ma più maturo e consapevole, che ora non vuole farsi trovare impreparato nel momento chiave della sua stagione: Roma-Napoli, sfida scudetto, con Balzaretti squalificato.
Se non tocca a lui stavolta, ci potrebbe rimanere male sul serio. In cuor suo era convinto di giocare le ultime partite, dopo la discreta prova da «subentrato» a Genova con la Sampdoria.
Ma Torosidis, nel frattempo, ha recuperato dall’infortunio e Garcia ha scelto lui per coprire il buco lasciato da Maicon. Il francese è un tecnico molto attento a certi equilibri e alle gerarchie. Ed è uno a cui piace pensare in modo semplice. Mi manca il terzino destro titolare? Allora faccio giocare la riserva. Se lo stesso ragionamento varrà per la fascia sinistra, ecco che la supersfida del 18 ottobre sarà anche la grande occasione di Dodò.
A Trigoria giurano che il ragazzo s’è fatto grande. Partendo da un dato oggettivo: dopo anni di balletti tra il campo e il lettino della fisioterapia, dall’inizio di quest’estate non ha più saltato un allenamento. Il ginocchio è finalmente guarito, la paura di rifarsi male è passata. Lo hanno aiutato Sabatini, che in lui continua a intravedere un potenziale fenomeno, Garcia e i compagni brasiliani. Se Castan è stato la sua guida sin dall’anno scorso, quest’anno a Trigoria è sbarcato un giocatore che per Dodò e i connazionali è un mito vivente: l’arrivo di Maicon ha dato una scossa a tutti. In primis al giovane terzino, che sta cercando di rubargli i segreti del mestiere. Al Corinthians si era allenato con Roberto Carlos, ora Dodò ha un maestro all’altezza anche in Italia.
E contro il Napoli potrebbe realizzare il sogno di una vita: dividersi le fasce proprio con Maicon. Garcia è pronto a sperimentare il doppio terzino brasiliano, a meno che non sposti Torosidis a sinistra. «Ho quasi recuperato al 100% – ha detto Maicon che ha ripreso il lavoro differenziato – ora devo migliorare perché arrivo da 12 giorni senza attività e perché abbiamo una partita difficile contro il Napoli. L’infortunio è capitato nel momento in cui stavo giocando con regolarità. Non ci voleva anche perché ho intenzione di giocare il Mondiale e non ho potuto rispondere alla convocazione. Ma il mio obiettivo non cambia: giocare bene con la Roma per tornare in nazionale».
A Trigoria, in questi giorni, stanno tutti attenti ai dettagli. Dicasi Totti e De Rossi, entrambi rientrati ai box per un percorso personalizzato di recupero dai rispettivi acciacchi. E dalle nazionali Pjanic e Gervinho rassicurano Garcia. «Ho preso solo una botta conl’Inter» dice il primo, «ho un po’ di dolore agli adduttori, ma non è nulla di grave» spiega l’africano. Roma-Napoli li aspetta.