La Roma in vetta alla classifica ha riacceso l’orgoglio giallorosso: alza il morale e unisce i tifosi. Ma soprattutto fa bene all’economia della società. Lo storico evento delle sette vittorie di fila ha già portato benefici a Trigoria a 360°.
Il titolo della As Roma adesso ha più appeal. Basta dare un’occhiata alle quotazioni dell’ultimo mese e mezzo: il 23 agosto, alla vigilia dell’inizio della Serie A, il titolo giallorosso valeva 0,4928 euro, frutto di un precampionato condizionato dai malumori della piazza, nonostante un calciomercato chiuso in attico grazie alle cessioni eccellenti di Lamela, Marquinhos e Osvaldo.
Invece, venerdì scorso (prima della vittoria contro l’Inter), il titolo era salito a 0,582 euro, il 18% in più. Insomma, oltre ai punti in classifica, la Roma di Garcia ha portato nuova linfa anche nel portafogli giallorosso che nel bilancio al 31 marzo scorso registrava un rosso in calo a 36,4 milioni (contro i 39,9 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente), mentre i ricavi sono saliti del 15% a 93,3 milioni.
Inoltre, le vittorie regalano al brand maggiore fascino: acquista valore e aumenta le vendite. Gli analisti valutano questa ricaduta in circa 25 milioni, un tesoretto che può prendere due direzioni: nuovi investimenti o abbattimento del monte debiti che in casa Roma è ancora non trascurabile (80 milioni circa).
Tutto ha aumentato il suo valore, non ultimi gli stessi giocatori: Strootman vale già qualcosa di più dei 16,5 milioni più bonus pagati, Gervinho acquistato dall’Arsenal per 8 milioni è già salito a doppia cifra. Senza dimenticare De Rossi, Pjanic, Castan, reduci da stagioni disastrose e che oggi si ritrovano di nuovo valorizzati. Piuttosto che Florenzi, alla Roma a costo zero e oggi grande potenziale. Unica nota stonata Destro, fiore all’occhiello del mercato 2012, fermo da diversi mesi per un problema al ginocchio: pagato 16 milioni, oggi ne vale di meno.