(T. Carmellini) Dai sassi, gli sputi e la contestazione durissima dello scorso 27 maggio, a modello di riferimento per i nuovi investitori internazionali. È l’assurda storia della Roma a stelle e strisce alla quale adesso riesce tutto: anche stupire il nuovo magnate indonesiano appena entrato nel poliedrico mondo del calcio italiano.
Erick Thohir, il nuovo proprietario dell’Inter, ha dato mandato alla Inner Circle Sports di Steve Horotwitz (la stessa utilizzata da advisor nella trattativa che aveva portato all’avvicinamento di Soros alla Roma di Franco Sensi qualche anno addietro), di fare uno studio sul calcio italiano alla ricerca di idee, spunti e strategie da utilizzare una volta completato l’acquisto del club nerazzurro ufficializzato proprio l’altro ieri e che ha decretato la fine dell’era Moratti dopo 18 anni.
È solo l’ennesima analogia tra il club giallorosso e quello interista: sono entrambi (e unici in Italia) nelle mani di una proprietà straniera e in tutti e due i casi l’arrivo di fondi esteri ha chiuso una lunga tradizione familiare. Lo era stato con i Sensi nella Capitale, così come a Milano con la famiglia Moratti.
La ricerca effettuata dalla società americana, che ha valutato tutti i club italiani (ma non solo), ha portato alla conclusione che la società da prendere come esempio sia proprio la Roma di Pallotta. E non solo perché in questa stagione ha fin qui inanellato sette successi su altrettante gare (sarebbe limitativo), ma molto più specificatamente perché il club giallorosso si sarebbe mosso meglio di chiunque altro, oltre che sul piano sportivo, anche su quello commerciale, del marketing (a Thohir piace molto anche l’ex direttore commerciale giallorosso Christhop Winterling) e del settore giovanile.
Da qui l’idea di provare a fare un’offerta al ds giallorosso Walter Sabatini, offerta che però al momento non è ancora arrivata a destinazione. Com’è noto Sabatini è abituato a firmare contratti di un solo anno e il suo attuale accordo con la Roma scade al temine di questa stagione sportiva. Pallotta lo tiene in grande considerazione e più volte ha provato a rinnovare il contratto con il ds che però in carriera non ha mai fatto accordi più lunghi di una stagione: «Perchè non voglio essere un peso per la società. Eppoi nella vita e non solo nel calcio, ho bisogno di lasciarmi sempre aperta una via d’uscita» disse non molto tempo fa sull’argomento.
Le operazioni di Sabatini che sembrano aver fatto schizzare alle stelle le sue quotazioni e impazzire Thohir, sono quelle relative alle cessioni di Marquinhos (il giovane talento brasiliano comprato per 4.5 milioni e rivenduto a 30 milioni al Psg la scorsa estate) e Lamela: preso a 19 e venduto al Tottenham di Baldini a 30 milioni più cinque di bonus.
Sabatini deciderà cosa fare il prossimo anno solo al termine della stagione in corso, ma è molto probabile che del suo futuro si possa iniziare a parlare nelle prossime ore: magari già oggi quando il presidente Pallotta metterà piede nella Capitale. «Viene per Roma-Napoli» fanno sapere, ma è evidente che al momento la carne al fuoco è tanta e il caso-Sabatini (che poi alla fine un caso non è… ma il nome di Sogliano del Verona come sostituto è già uscito un paio di volte) è solo uno dei tanti temi caldi. C’è in ballo il discorso stadio con una presentazione che sembra imminente ormai forse da troppo tempo. Eppoi quello del nuovo socio, di quell’aiuto economico che farebbe benissimo in questo momento alla Roma e per il quale sembra si stia spendendo molto il presidente del Coni Malagò: da sempre grande tifoso romanista e tornato ad essere «amico» del club giallorosso dopo qualche tempo di serena neutralità.