G-L1M4S2TMG9
Il Cialis è noto per il trattamento della disfunzione erettile, migliorando il flusso sanguigno e facilitando l'erezione. Questo effetto benefico è apprezzato non solo in ambito medico, ma può anche influenzare positivamente altri aspetti della vita quotidiana. Per esempio, nel contesto sportivo, un miglioramento della circolazione può aiutare a ottimizzare le prestazioni e la resistenza. Il Cialis, quindi, può avere applicazioni sorprendenti al di là del suo uso principale. Per chi cerca un approccio discreto, è possibile acquistare Cialis online senza ricetta con facilità e privacy.

IL TEMPO La rivincita dell’uomo solitario

Walter Sabatini

(A.Austini) – Conoscendolo, si starà chiedendo: «Dov’è l’inganno?». La Roma che sa solo vincere e strapazzare avversari sembra troppo bella per essere vera anche agli occhi di chi l’ha costruita. Walter Sabatini ha dovuto violentare se stesso dopo il maledetto 26 maggio: via i due enfant prodige scoperti in Sudamerica, Marquinhos e Lamela, via Osvaldo, via l’altro pupillo Nico Lopez (che vuole ricomprare) e dentro gente esperta, ruvida. Meno bella ma decisamente più pronta ed efficace. Ha fatto tutto quello che non avrebbe mai immaginato di dover fare e ora la sua Roma guarda gli altri dall’alto in basso. Ecco, dopo due anni di fallimenti, il campo sta dando ragione «totale» al direttore sportivo più discusso della storia romanista.

Insultato e deriso dai più accaniti, criticato per le scelte estreme, talvolta incomprensibili e in gran parte rinnegate (della prima campagna acquisti è rimasto il solo Pjanic), in due anni di bocconi amari ne ha mandati giù parecchi, alternati ai tiri dell’inseparabile sigaretta. Sarà un caso, ma da quando la sua strada si è separata da quella di Franco Baldini, che a Trigoria ce lo ha portato, Sabatini ha iniziato a prendersi una rivincita dietro l’altra. Un numero dice molto ma non tutto: oltre la metà dei gol realizzati nelle prime sei partite, arrivano dai nuovi acquisti. E pensare che la terza estate da ds giallorosso era inizia con due voltafaccia: prima Mazzarri, poi Allegri hanno rifiutato la panchina della Roma già accettata a parole. Il tecnico milanista aveva addirittura convocato gli avvocati a Milano per firmare, salvo poi farsi convincere da Galliani al dietrofront.

A quel punto non restava che tirar fuori il jolly dal taschino: Sabatini custodiva la carta di Garcia dal 2011 e se l’è giocata. Il rischiatutto ha pagato. Chi cambierebbe ora Rudi con Mazzarri o Allegri? A Trigoria nessuno. La Roma si tiene stretta Garcia, così come De Sanctis, Maicon, Benatia, Strootman, Gervinho e Ljajic. Il portiere è stato scelto per la sua capacità di alzare la voce in campo e nello spogliatoio, più o meno gli stessi motivi che hanno portato agli acquisti di Maicon (preferito in corsa al giovane Wallace) e Benatia, uniti alle loro doti tecniche. E se il brasiliano è una scommessa finora vinta, il marocchino si sta rivelando il miglior centrale per rendimento nel campionato. Su Strootman, visto il prezzo, c’erano pochi dubbi, mentre Gervinho è una piacevole scoperta e Ljajic un buon rimpiazzo di Lamela. All’appello manca solo il settimo acquisto Jedvaj su cui tutti a Trigoria sono pronti a scommettere: per Garcia è il terzo centrale davanti a Romagnoli e Burdisso.

Un’altra scoperta di Sabatini, convinto di avere tra le mani il nuovo Marquinhos. La cessione del brasiliano ha fruttato la plusvalenza più alta di sempre nella storia della Roma: comprato a 4 milioni e mezzo e rivenduto a 30. Viste le condizioni, va considerato un buon affare anche la cessione di Osvaldo al Southampton. Quindi la scelta più delicata, di fronte a un bivio: uno tra Lamela e Pjanic doveva partire, il ds ha fatto decidere Garcia che si è tenuto il secondo. Una mano l’ha data l’«amico» Baldini, pagando Lamela 15 milioni in più di quanto aveva investito la Roma. Ma è pur vero che se il sacrificio del Coco fosse stato approvato prima, Sabatini lo avrebbe venduto a 40 milioni al Monaco. Il saldo complessivo finale è in attivo di oltre 20 milioni, per la gioia della proprietà americana. Pallotta, se potesse, farebbe firmare a Sabatini un contratto a vita e invece dovrà convincerlo di anno in anno. Con una Roma così, e qualche insulto in meno, sarà più facile. Forse.

Top