(E. Menghi) – A strabiliare non è tanto la fucilata di mezzo esterno che ha spiazzato Handanovic, né il rigore trasformato con la solita precisione. È tutto il resto. Totti è una leggenda vivente, Garcia ci ha messo un attimo a capirlo. Se la palla passa tra i suoi piedi d’oro i compagni si fidano e fanno bene: la gestisce al limite dell’area avversaria così come farebbe nella sua. Calma e classe, non è poco. Ci ha provato Taddei ad imitarlo, ma ha fatto venire il fiatone alla difesa per riparare al suo retropassaggio azzardato. Totti è unico e non tradisce mai le attese.
Quello che si aspetta lui da questa stagione che la Roma ha cominciato come un carro armato in corsa è un posto sul podio del campionato. Il primo, magari, ma ancora non si sente di pronunciare quella parola che è in tutti i suoi sogni, perché lui vuole vincere con la maglia giallorossa e a 37 anni il tempo stringe (anche se non sembra): «La parola “scudetto” non ci riguarda. Battere alla Scala del calcio una squadra come l’Inter è sempre speciale ed è la prima volta che facciamo 7 su 7. Non ci nascondiamo, abbiamo l’organico per stare tra le prime tre, possiamo tornare in Champions».
Ecco, l’ha detto. «C’è un gruppo unito, con giocatori di livello internazionale. La vittoria e la continuità sono le cose più belle. È ancora lunga, ma con questa squadra possiamo fare tutto». La sua esultanza sotto la Sud racconta una storia, quella che vuole ancora scrivere da protagonista: «È per i tifosi, lo meritano davvero». Francesco gli ha sempre dato tutto, rinunciando pure a quella maglia azzurra a cui molti aspirano: «Non ci penso alla nazionale. Mi godo questo momento». Lui ha riacceso le luci a San Siro: «Meno male, era tanto che non lo facevo».
Ma Totti non è il solo a splendere: «A De Rossi do 8 più». Daniele non dà il voto a chi dovrebbe dargli la fascia in eredità, ma lo elogia a modo suo: «Ci aiuta, sta meglio di come stava a 30 anni. È un valore aggiunto per tutti noi». E anche i tifosi lo sono: «Nel passato ci siamo divisi, la Roma è di tutti. Loro possono riportarci dove dovremmo stare. Continuiamo a dare dimostrazioni di solidità, l’Europa non sarà lontana». Ma qual è il segreto di questa Roma? «Non c’è, accorciamo bene, facciamo ripartire bene la squadra e siamo bravi a metterla dentro. Questo fa di noi una grande squadra». Parola di Florenzi il capocannoniere:«Imparando dai campioni si può solo migliorare». C’è qualcuno che corre più di lui: «Gervinho è imbarazzante».
De Sanctis intanto continua a non prendere gol: «Il portiere, se il contesto funziona, ne trae beneficio. Abbiamo vinto con l’arma che temevamo dell’Inter. Possiamo parlare di grande prestazione». Di certo mette tutti d’accordo. Dovranno accordarsi anche Roma e Napoli: «Non ci sono le condizioni per pensare ad un rinvio, non possiamo non giocare per tre settimane». Fermarsi adesso sembra davvero un delitto.