(C. Olmi) – Un gol da grandi campioni. A egnaro, per una volta, non ono i bomber del campiona-o, ma quegli investitori-tiosi della Roma che hanno creduto in questa stagione della “Magica”,investendo nel titolo quotato in Borsa.
Imbattuta dall’inizio del campionato, con una difesa che ha fatto passare appena un gol, la squadra di Totti punta quest’anno seriamente allo scudetto. E con questo al ritorno nei tornei del calcio europeo che conta. Così la performance di mercato del club giallorosso è da vertigine. la As Roma ha infatti guadagnato il 203,84% nell’ultimo anno e il 259,03% solo nell’ultimo mese. Impannate da capogiro, che non restituiscono l’investimento ai sottoscrittori della prima ora, ma sicuramente più di un sorriso a chi ha investito di recente e soprattutto a chi compra titoli super speculativi, come sono le azioni delle società di calcio, più con il cuore che con la ragione.
Balzi record A spingere il mercato, che resta poco liquido, non c’è solo la scommessa per i traguardi oggi appena sussurrati dai tifosi più scaramantici. Decisiva è anche l’ottima campagna di acquisti e cessioni che ha portato capitali freschi in cassa. Una rarità tra i club italiani, più o meno tutti a corto di ossigeno. Ieri dunque per la società quotata sul segmento Mta di Borsa italiana è scatatto un altro forte aumento, con un balzo del 26,87% solo nell’ultima seduta. Rialzo che ha portato il valore del singolo titolo a un euro e settanta centesimi. Un botto se si considetra che il titolo stazionava pigramente da tempo, tra alti e bassi, intorno ai 5o centesimi. E non è il massimo dell’anno. Il 16 ottobre scorso per un attimo il titolo ha toccato la vetta di 1,98 euro per azione, prima di ritracciare leggermente.
Verso i due euro Un traguardo, quello dei due euro, che adesso non pare più impossibile, anche se le incognite quando si tratta di Borsa e soprattutto di titoli spesso caratterizzati da veloci oscillazioni, tutto può cambiare in un attimo. Non attimi, ma una lunga attesa è invece quella che vede alla finestra Unicredit, la banca che ha ereditato il club da Franco Sensi. Qui siamo però ancora lontani dal recuperare le ingenti somme investite sin dai tempi dell’Italpetroli. A incoraggiare, però, ci sono almeno due fattori: la capacità manageriale dell’attuale proprietà e i progetti di sviluppo immobiliare legati alla costruzione del nuovo stadio, affidato al gruppo Parnasi. Comune di Roma permettendo.