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LE PAGELLE DI ROMA-NAPOLI Pjanic ispirato da Maradona, Castan e De Rossi insuperabili. De Sanctis tiene a galla la barca

Le Pagelle

NAPOLI:

Reina 6; Maggio 5, Albiol 6, Britos 5 (dal 44′ P.Cannavaro 4), Mesto 5,5; Inler 5,5 (dall’81’ Dzemaili s.v.), Berhami 5,5, Hamsik 4; Insigne 6, Callejon 5, Pandev 5 (dal 67′ Higuain 5)

All. Benitez 5,5

 

ROMA:

De Sanctis 8: Un dei man of the match è senz’altro lui. La parata su Pandev vale come un gol, più di un gol visto soprattutto il momento che stava attraversando la squadra (infortunio di Totti). Smentita anche la diceria che non era stato abbastanza impegnato per meritarsi gli elogi piovuti nelle ultime settimane. I miracoli di un portiere da queste parti non si vedevano da una quindicina d’anni. Saracinesca!

Maicon 7: C’è poco da fare, va bene tenere la posizione come fatto da Torosidis a Milano o da Balzaretti nelle prime giornate, un altro prendere possesso della fascia e asfaltare chiunque si trovi dalle sue parti. A dir la verità gli scappa un paio di volte Insigne (vedi il palo del 44′) ma tutto sommato è molto più quello che dà rispetto a quello che toglie. La coperta con lui è sempre lunga. Carro armato! 

Benatia 7: Una sorpresa poteva esserla solo per chi non ha seguito le ultime stagioni dell’Udinese. Nella Roma trova l’esaltazione delle sue qualità e una piazza calda degna del suo spirito indomito. La dote migliore rimane sempre la concentrazione. Invasato!

Castan 7,5: Stravince il duello con Pandev non mollando un centimetro in ogni contesto. Lo spirito è da vero sud americano ma finalmente a questo viene applicato un sano pragmatismo italiano che ne fa un ottimo centrale. Forse per la prima volta è lui a trascinare tutta la linea, meglio persino del collega marocchino. Bravo anche nel ruolo di chioccia dell’inesperto connazionale. Statuario!

Dodò 6: Tatticamente non è ancora all’altezza di disputare partite così complesse, ma tutto sommato dal punto di vista agonistico è una piacevole sorpresa. Il viale della crescita è ancora lastricato di insidie ma con la guida del maestro francese tutto verrà accelerato. Caparbio!

De Rossi 7,5: Torna sui livelli di molto tempo fa ergendo la diga davanti alla difesa e diventando di fatto il terzo centrale aggiunto (a volte anche l’estremo aggiunto). Fisicamente i giorni di lavoro a Trigoria hanno pagato e come restituendoci il valore imprescindibile in ogni zona del campo. Trascinatore!

Strootman 7: Sradica palloni, copre sui lati, raddoppia al centro e se capita va anche al tiro dal limite. Il prototipo del centrocampista “moderno” non tradisce mai le attese anche con un dolore al tallone e pochissimo tempo per smaltire gli impegni internazionali. Sempre il meno appariscente, sempre uno dei più bravi. Emerson bianco! 

Pjanic 8: Galvanizzato dalla qualificazione mondiale della sua Bosnia pesca dal cilindro la prestazione con i fiocchi. Prima stronca il morale azzurro con la punizione sotto l’incrocio dei pali allo scadere della prima frazione, poi delizia la platea con un palleggio a volte fin troppo sfarzoso. Ciliegina finale il rigore realizzato con prepotenza. La presenza di Diego deve avergli fatto bene, Maradona!

Florenzi 7: Carbura con il passare dei minuti mostrando una buona maturità nella gestione delle forze, suo vero tallone d’Achille. Suo il cross al bacio per Borriello, steso dall’inguardabile Paolo Cannavaro, più un paio di fughe micidiali per Maggio e compagni. Ago della bilancia! 

Gervinho 7: Velocissimo nel ribaltare il fronte d’attacco e creare scompiglio nella difesa avversaria. Non ha l’esplosività dei giorni migliori dopo le fatiche in nazionale, ma rimane di gran lunga il miglior contropiedista in campo. Conquista la punizione dal limite, da cui scaturisce il vantaggio romanista, con un dribbling dei suoi, ancora una volta ubriacante. Ali dell’entusiasmo! 

Totti s.v.: Il dolore di Milano torna a farsi sentire e lo costringe ad alzare bandiera bianca alla mezz’ora del primo tempo. La sua assenza disorienta per pochi minuti la squadra, fantastica nel saper reagire e ritrovare il coraggio smarrito all’improvviso. La speranza è che torni il prima possibile dato che senza di lui Garcia è costretto a stravolgere l’assetto. Auguri di pronta guarigione! 

Borriello (dal 32′ per Totti) 7: Una prova da vero leone per il centravanti napoletano capace di fare reparto da solo e non far rimpiangere il più grande giocatore della storia della Roma. Pienamente giustificata la fiducia che Garcia ripone in lui. Gladiatore! 

Ljajic (dal 57′ per Gervinho) 6: Meno brillante di altri inserimenti, specie allo stadio Olimpico. Il serbo dà il là a buone ripartenze ma non concretizza dal limite. A volte eccesso di altruismo a volte per troppo voglia di dimostrare. Il ragazzo si farà!

Marquinho (dall’ 80′ per Florenzi) s.v.: Fa rifiatare l’esausto centrocampista giallorosso mettendoci la corsa necessaria per non andare in sofferenza nel finale.

 

All. Garcia 8: Non sbaglia una mossa nè all’inizio nè durante la gara. Azzecca il cambio di Borriello quando tutti volevano Ljajic e tutto sommato viene premiato anche dall’opportunità data a Dodò. Si potrebbe parlare anche di un pizzico di fortuna ma dopo otto partite i meriti spazzano via ogni dubbio. La vera rivelazione è lui. Chapeau!

 

Arbitro Orsato 5,5: Qualche dubbio sulle due occasioni in area di rigore, una per parte, Gervinho da un alto e Insigne dall’altro. Anche il rigore su Borriello non può essere definito lampante. Lascia correre, forse troppo. Il solito!

 

A cura di Angelo Papi

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