(R.Buffoni) – Chiedi chi era Falcao a un ragazzo di 15 anni e lui dirà: Radamel, il bomber colombiano del Monaco. Una risposta che sa di bestemmia, soprattutto a Roma. Qui Falcao è solo brasiliano e si chiama Paulo Roberto, il Divino. Colui che cambiò la storia trasformando la Rometta in Magica, campione d’Italia e quasi d’Europa. Falcao, quello vero, oggi compie 60 anni. L’altro si chiama Garcia Zarate e si ritrova il prezioso nome grazie al padre, tifosissimo di Paulo Roberto. I riccioli biondi e il fisico asciutto ed elegante che sfoggiava in maglia giallorossa sono un ricordo lontano. Ma basta schiacciare il tasto della memoria e rivedere in un batter d’occhio la corsa a testa alta, il tocco vellutato, il gioco senza palla. E poi mamma Azize, Pato fratello di latte, l’assist di tacco a Pruzzo per il gol alla Fiorentina, le chiacchiere sulla sua presunta omosessualità, la dama bionda Maria Flavia Frontoni e il figlio Giuseppe riconosciuto dopo anni di udienze. E ancora il gol di Turone, l’urlo dopo la rete fatta all’Italia al Mundial spagnolo dell’82 che non servì al suo Brasile e quello dopo il gol a Pisa che spense la rimonta juventina nell’anno dello scudetto, il gol ammazza-Colonia al 90’, la punizione da 30 metri contro l’Inter, l’azione da funamboli con Cerezo nel primo dei tre gol al Goteborg (segnato da Vincenzi) all’esordio nella Coppa dei Campioni. E anche la trattativa fiume tra il presidente Viola e il procuratore Cristoforo Colombo Miller, che lo aveva venduto all’Inter.
Non c’è rosa senza spine e anche Falcao ne ha lasciata una bella pungente nel romanzo giallorosso: quel rigore non tirato nella finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool, nella notte più luminosa e insieme più buia della vicenda romanista. Falcao e la Roma, un romanzo spezzato dopo sole 5 stagioni, dal 1980 al 1985, dopo 107 presenze e 22 gol. Il caso vuole che i 60 anni arrivino proprio alla vigilia del match col Napoli: al San Paolo, il 16 dicembre del 1984, Falcao giocò la sua ultima partita segnando il suo ultimo gol con la Roma. E venerdì all’Olimpico il Napoli dirà se questa Roma può puntare lassù, dove Falcao la condusse nel 1983