“Gli stadi non dovrebbero essere occupati da frange di scalmanati ma da famiglie, da giovani e da persone che si godono lo spettacolo, come in tutte le nazioni europee. In altri Paesi europei non vi è nemmeno bisogno di tifosi organizzati. … Senz’altro dobbiamo affrontare il tema delle curve pericolose, senza però confondere atteggiamenti discriminatori con atteggiamenti ironici o canzonatori”. Così il ministro per gli Affari Regionali e lo Sport Graziano Delrio, su Twitter. «Per la ‘discriminazione territoriale – prosegue il ministro – occorre avere delle linee guida che possano distinguere atteggiamenti di intolleranza e di pregiudizio rispetto a espressioni che hanno carattere più ironico e canzonatorio. Istituiremo un tavolo con Figc, Coni e ministero degli Interni al fine di evitare sanzioni eccessive pur nella legittima necessità di reprimere con forza le manifestazioni di intolleranza e di violenza che troppo spesso avvengono negli stadi”.
Fonte: Ansa
“Distinguere gli sfottò, che nel calcio ci stanno, dalla vera discriminazione razziale”. È quanto sostiene il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, in merito alle polemiche innestate dopo i provvedimenti adottati dalla Figc, con la chiusura dello stadio Meazza di Milano in occasione dell’incontro Milan-Udinese, in programma tra due sabati a Milano. Secondo Maroni «bisogna fare un approfondimento per distinguere lo sfottò tradizionale, che fa parte del folclore del calcio e della sua tifoseria, da quelli che sono veri e propri atti discriminatori che vanno repressi. Bisogna fare questa distinzione -osserva- perchè si rischia di penalizzare chi non ha nessuna intenzione di discriminare ma solo di prendere in giro i tifosi avversari. Una presa in giro che nel calcio è sacrosanta». «L’impostazione del presidente della Lega calcio Maurizio Beretta -sostiene Maroni- è assolutamente condivisibile e non lo dico da milanista ma da ex ministro dell’interno che su questo ha lavorato molto sulla sicurezza dentro e fuori gli stadi, anche con azioni che sono state viste negativamente da certe tifoserie, come la tessera del tifoso, che hanno contribuito anche a ridurre la violenza dentro gli stadi».
Fonte: AdnKronos