La nona giornata di campionato vedrà la Roma impegnata ad Udine per continuare a sognare allori impensabili soltanto due mesi fa. Si innalza ulteriormente l’asticella per la squadra di Rudi Garcia: dopo la perentoria vittoria a San Siro, il successo contro il Napoli al netto della presenza di Franceso Totti, questa volta i giallorossi dovranno sopperire alla contestuale assenza del capitano e di Gervinho. Inevitabile che il gioco del tecnico transalpino subisca alcune revisioni, al fine di sfruttare le differenti caratteristiche dei sostituti Borriello e Ljajic. Di fronte un Udinese in declino ma comunque temibile perché capace di sfornare prestazioni eccellenti, alternate con debacle improbabili. Un rendimento frastagliato che colloca la squadra di Guidolin nei piani medio-bassi della graduatoria nonostante la presenza di elementi in grado di fare la differenza, su tutti Di Natale e Muriel.
ASSENZE – Oltre ai già citati Totti e Gervinho non sarà sicuramente della partita Mattia Destro per il quale però si avvicina il momento del ritorno in campo. Per Guidolin l’unico assente dovrebbe essere Domizzi, tornato ad allenarsi con il gruppo in settimana ma ancora non al top della forma, motivo per il quale sembra improbabile un suo impiego nella partita di domenica.
UDINESE (3-5-2): 1 Brkic, 75 Heurtaux, 5 Danilo, 4 Naldo, 34 Gabriel Silva, 8 Basta, 66 Pinzi, 3 Allan, 21 Lazzari, 9 Muriel, 10 Di Natale. All. Guidolin
UDINESE – Il tecnico Francesco Guidolin, esperto conoscitore della Serie A, adotta il modulo 3-5-2, in una delle interpretazioni più interessanti del sistema di gioco. In fase di non possesso la squadra si dispone con un 3-6-1, facendo delle ripartenze una delle variabili di gioco più importanti, scelta evidenziata dall’impiego di centrocampisti dotati di ottimi tempi di inserimento ed in grado di aggredire gli spazi velocemente. Ovviamente in questo sistema di gioco a svolgere un ruolo fondamentale sono gli esterni di centrocampo, abili nel tornare tempestivamente in copertura per poi prodursi in allunghi in fase di contropiede. Molti dei buoni risultati conseguiti dalla squadra friulana sono infatti da ascrivere al lavoro tattico effettuato in passato da Isla ed Armero, calciatori di grande dinamismo e buonissima qualità oggi sostituiti da elementi di prospettiva ma meno brillanti dei predecessori.
In porta si segnala il ritorno di Brkic, reduce da un lungo infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per diverso tempo. A proteggere l’estremo difensore serbo vi sarà una linea difensiva a tre formata da Danilo – maturo difensore centrale di buona tecnica con il compito di guidare il reparto – dal neoacquisto Naldo, disposto sul centro sinistra e dal francese Heaurtaux – alla seconda stagione in maglia friulana – schierato sul lato destro.
A centrocampo Guidolin si avvarrà di calciatori di grande fisicità e dinamismo per arginare le trame di gioco del tecnico centrocampo giallorosso. In campo dovrebbero scendere Gianpiero Pinzi dedito in prevalenza al contenimento senza disdegnare incursioni in sentieri ostili, affiancato dal buon Allan, calciatore polivalente e prezioso contribuente di entrambe le fasi di gioco friulane. Qualche metro più avanti si sistemerà Lazzari, pedina dotata di ottime proprietà tecniche, forse un po discontinuo ma certamente pericoloso dalla metà campo in su per via dell’attitudine ad individuare e sfruttare anche gli spazi più angusti per servire invitanti palloni ai compagni.
Sulle fasce verranno impiegati Basta a destra e Gabriel Silva sull’out opposto. Il primo si configura come un elemento piuttosto duttile che si aggiunge al pacchetto arretrato nelle fasi di non possesso, offrendo un buon apporto anche nello sviluppo della manovra. Gabriel Silva é invece il classico tornante alla brasiliana di chiara vocazione offensiva: il calciatore ha gamba e spinge molto, si troverà di fronte Maicon con il quale darà vita ad un duello il cui esito sarà importante nell’economia della partita.
In attacco il binomio letale, tutto tecnica e velocità Muriel-Di Natale. I due attaccanti, per la verità ancora alla ricerca della migliore intesa sono molto pericolosi nelle ripartenze per via della grande rapidità ed attitudine ad aggredire i varchi. Il colombiano é stato spesso paragonato a Ronaldo, al di là dell’empio raffronto, ha nelle sue corde scatti brucianti, repentine sterzate e grande potenza, virtù che lo pongono tra i pericoli maggiori. Stesso repertorio per Di Natale appartenente alla schiera di quei talenti intramontabili in grado di fare la differenza nonostante il fluire del tempo. La Roma é la squadra alla quale ha segnato più volte in carriera; 13 marcature un dato che merita rispetto e soprattutto impone la massima attenzione da parte dei giallorossi.
ROMA – Cambiano gli interpreti ma non l’apparato di gioco per Rudi Garcia, orientato ancora sul 4-3-3 accompagnato dal presagio di qualche variazione tattica, specialmente inerente alla distanza ed alle mansioni di alcuni elementi dalla metà campo in su.
Tra i pali il condottiero del pacchetto arretrato Morgan De Sanctis finemente assistito dal sintagma difensivo Benatia-Castan, coppia ben assortita che si sta esprimendo su livelli davvero notevoli. Al margine destro del terreno di gioco scenderà in campo Maicon, principale affluente della manovra offensiva le cui sortite verranno equilibrate dalla fascia opposta con Balzaretti, di ritorno dopo aver scontato la squalifica, più bloccato ed incline al contenimento senza lesinare qualche discesa in campo nemico.
Il terzetto di centrocampo, autentico fulcro delle fortune capitoline vedrà protagonisti Daniele De Rossi – guastatore del gioco avversario e prezioso difensore aggiunto come dimostrato nella sfida contro il Napoli – innanzi al quale giostreranno Kevin Strootman, qualità e quantità al servizio di un temperamento da veterano, e Miralem Pjanic geometra della manovra offensiva, in un buono stato di forma, dal quale ci si aspetta quella qualità che in genere fornisce Totti.
Il tridente offensivo presenta qualche variazione nell’assetto: confermato il solo Florenzi, moto perpetuo tra attacco e difesa il quale dovrà guadagnarsi il fondo per servire cross preziosi per la testa di Marco Borriello, nel ruolo di centravanti puro, pronto a far sentire il suo peso offensivo in area nella speranza di timbrare finalmente il cartellino dopo prestazioni di grande generosità. Al posto di Gervinho il sostituto naturale Adem Ljajic, meno profondo ma più tecnico dell’ivoriano, ma capace di inventare traiettorie imprendibili e slalom utili per creare superiorità.
A cura di Danilo Sancamillo
Twitter: @DSancamillo