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5-5-5 L’ANALISI TATTICA Questa Roma non è bollita

5-5-5 L’Analisi tattica

Il 12 giugno 2013 Rudi Garcia firma un biennale con l’AS Roma, dopo esser stato a lungo in ballottaggio con Allegri – che oggi è protagonista del disastro Milan. In quel 12 giugno quanti tra i tifosi romanisti avrebbero scommesso sull’imbattibilità della propria squadra dopo 13 giornate? Quanti avrebbero scommesso che la difesa, dopo la partenza del giovanissimo Marcos, avrebbe subito solamente 3 reti?

Potremo continuare con i quesiti, ma ci fermiamo a questi due, sapendo che nessuno avrebbe mai giocato su una Roma seconda in classifica, dietro solo l’armata Juventus che fa da padrona in Italia da ormai 2 anni e mezzo.

Arriviamo a Roma-Cagliari, terzo pareggio consecutivo, ma anche tredicesima gara su tredici senza sconfitte. Non che si tratti di 90 minuti da incorniciare, non si fraintenda, ma nemmeno di una squadra bollita dopo appena un terzo di campionato.

IL BICCHIERE MEZZO PIENO. Partiamo dai punti di forza da cui ripartire immediatamente domenica a Bergamo: la difesa e la gestione della fase difensiva dell’intera squadra. Le grandi compagini che hanno scritto la storia del calcio – e da cui la Roma, si badi bene, è ancora lontana – hanno poggiato le proprie fondamenta su solidi reparti arretrati. Anche ieri una partita senza prender goal e senza mai rischiare nulla, eccezion fatta per il miracolo di De Sanctis al primo tempo, sul colpo di testa di Ibarbo.

Non solo, il ritorno in campo di Gervinho rappresenta un’ottima notizia: l’ivoriano è ovviamente lontano dal riconquistare lo stato di forma che attraversava prima dell’infortunio, ma è la solita piaga per le difese avversarie.

IL BICCHIERE MEZZO VUOTO. E’ vero, Avramov ha giocato una gara perfetta, di quella che si raccontano ai nipotini come si raccontano favole incredibili: l’ex secondo (ed a volte terzo) portiere di Vicenza e Fiorentina si traveste da Peruzzi e vola da una parte all’altra della sua porta, compiendo due Miracoli prima su Maicon, poi su Borriello. E’ pur vero che, senza tener conto di questa variabile impazzita, 3 goal nelle ultime quattro gare sono pochi, che a volte è sembrata mancare una po’ di cattiveria in area di rigore, ma sicuramente questo è dovuto all’assenza di un calciatore come Francesco Totti.

I FATTORI ESTERNI. In queste settimane si sono viste cose che speravamo di non vedere più. Si parla di errori umani, normali in uno sport di contatto. Eppure quei sei personaggi deputati a prender decisioni in campo fischiano sempre in una direzione da anni. A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina, così recita un vecchio detto, che descrive a meraviglia questa fase del calcio italiano, in cui la Juve è prima perché più forte, a detta di tutti, e la Roma imbattuta è seconda con qualche rigore mancante all’appello (vedi Pjanic a Torino)…

A cura di Luca Fatiga

@LucaFatiga9

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