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AS ROMA De Biasi: “Roma vera sorpresa del campionato: Garcia ha trasmesso la giusta mentalità”

Gianni De Biasi

Il tecnico della nazionale dell’Albania Gianni De Biasi, ex Torino e Modena, ha commentato il momento della Roma, la cui corsa è stata fermata sul pareggio da Torino, Sassuolo e Cagliari nelle ultime tre partite:

Che giudizio dà di questo campionato e come si sta evolvendo?

“Si stanno delineando i valori della vigilia. La sorpresa vera è la Roma: nessuno pensava ad una squadra così intraprendente allo start. Ora si è arenata nel pantano dei pareggi ma il loro inizio di stagione è stato straordinario. Garcia ha impresso una mentalità giusta, ha compattato il gruppo e fatto le cose con grande semplicità affidandosi all’estro e alla gioventù di Francesco Totti”.

Ha visto un calo fisico?

“La Roma è andata a fase alterne nelle ultime gare ma ha sempre avuto il predominio delle situazioni. Il Cagliari è una delle migliori squadre a fare il contropiede quindi c’era il rischio di dare il fianco alle ripartenze: la Roma ha creato tantissimo, non ha solo avuto la fortuna delle prime apparizioni”.

Champions League, un giudizio sulla gara del Napoli contro il Borussia Dortmund.

“Un Napoli che ha trovato un avversario di grande spessore. Il Borussia ha fatto la finale con il Bayern Monaco, questo dice tante cose sulle differenze tra le due squadre: Benitez ha iniziato un lavoro da poco tempo, Klopp è lì da 6 anni. La fase difensiva partenopea va migliorata, giorno dopo giorno. Nonostante il tempo, in Italia, non è concesso quasi mai a nessuno”.

Commissario della Nazionale Albanese: che realtà ha trovato? Quali gli obiettivi?

“Una realtà particolarissima. Il campionato di Serie A non dà molto riscontro alla nazionale. Gran parte dei giovani sono stati presi da altre federazioni: quella albanese ha un po’ dormicchiato in alcune situazioni, penso a Shaqiri e a Behrami. Adesso proveremo con tutte le nostre forze a qualificarci ad Euro 2016, non sarà facile ma vediamo di lavorare allo scopo. Ci sono buoni talenti, ma devono essere un po’ catechizzati dal punto di vista tattico”.

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