Carlo Festa, giornalista de Il Sole 24 ore, è tornato a parlare delle vicende societaria giallorosse:
E’ possibile davvero che la Holding americana non sapesse nulla della trattativa tra Unicredit e l’investitore cinese Chen Feng?
“E’ stato un gioco delle parti. Mi risulta che Pallotta sapesse della trattativa. Unicredit sta cercando un socio per la Roma per trasferire delle quote di minoranza, ma al presidente della Roma evidentemente non stavano bene alcune cose. Sappiamo benissimo che in operazioni del genere ci sono delle governance che devono essere messe a posto con i soci ed era abbastanza prevedibile che Pallotta potesse dissentire da alcuni paletti che gli avevano messo. Lui è un uomo della finanza e sa benissimo come funzionano queste trattative e ha cercato di portare a sé un prezzo ed una governance conveniente per lui e la Roma. Per quanto riguarda il socio cinese, da quello che mi risulta, le trattative vanno avanti in modo concreto e il tutto dovrebbe concludersi entro fine anno. Quello che bisogna capire è quale sarà il governo futuro della Roma, perchè il socio cinese non verrà nella Roma a portare solo dei denari, ma vorrà dei suoi uomini nel Cda e dovrà avere delle garanzie nella compagine azionaria futura. Magari chiederà anche di accrescere il capitale sociale negli anni futuri. E’ un’operazione da definire nei contorni finanziari e societari. Quello che si può sottolineare è il comunicato di domenica scorsa di Pallotta inserito nel sito della Roma: non è stato molto opportuno a mio modo di vedere, in quanto affermava una cosa contraria a quanto sosteneva Unicredit. Sembrava quasi come se il numero uno giallorosso fosse caduto dalle nuvole. E’ proprio per questo che la Consob ha chiamato entrambe le parti per verificare la veridicità dell’operazione. Pallotta poteva anche evitare quel comunicato, anche perchè la vicenda è stata chiarita proprio ieri”
Lei crede che la Roma possa diventare ancora più importante economicamente con questa operazione?
“La Roma ha una grande opportunità: la prima è quella di aprire ad investitori con parecchi quattrini. Non stiamo parlando di cinesi sconosciuti, sono molto importanti e con molta liquidità a disposizione. L’altra opportunità è avere uno stadio di proprietà come stanno facendo gli inglesi in questi anni. Sicuramente stanno facendo tutti un ottimo lavoro all’interno della Roma e di Unicredit. Molte squadre come Juventus, Milan e Inter non hanno molti soldi da investire, in Italia c’è crisi e questo è risaputo. Bisogna essere sempre cauti a fare determinati operazioni finanziarie e far entrare nel proprio pacchetto azionario investitori terzi che vogliano investire nel club e nella squadra, non solo per fare speculazione. I soci cinesi sono ben accetti ma devono mettere soldi nella Roma e non costruire alberghi o fare altre speculazioni finanziarie”
Venerdì potrebbe essere un giorno importante, magari con un accordo preliminare tra Unicredit e il socio cinese? E le risulta che Pallotta stava cercando un socio per conto suo?
“Da quello che risulta a noi de Il Sole 24 ore, ci dovrebbe essere un pre-accordo, cioè un’intesa che nel giro di due mesi verrà definita nei dettagli dai rispettivi avvocati. Ci dovrebbe essere un comunicato stampa ufficiale nel fine settimana. Questo però non vuol dire che l’accordo sarà stato totalmente raggiunto. Pallotta e il suo socio? Da alcuni mesi stavano andando avanti delle discussioni con alcuni gruppi asiatici. Indonesiani? Probabilmente sì ma non so il nome. Pallotta aveva potenziali investitori con cui aveva avviato contatti ma poi ha prevalso il nome nella rosa di Unicredit che negli ultimi sei mesi si sono fatti avanti in modo concreto. Sta vincendo Chen Feng che è quello più europeo tra gli asiatici avendo già investito nel nostro continente. Ha grandi patrimoni ed è molto conosciuto in Europa. Gli altri non erano molto conosciuti. Con i gruppi cinesi spesso è difficile trattare non solo per motivi geografici, ma anche perchè hanno una cultura molto lontana dalla nostra, spesso non sanno nemmeno l’inglese, è difficile anche finalizzare un accordo. Questo gruppo ha fatto già investimenti in Europa e quindi è molto più semplice trattare con loro. La Roma è sicuramente l’apripista per aver aperto le frontiere all’Asia e in molti la imiteranno, non solo nel calcio”.
Fonte: Asromaradio.it