L’esterno destro della Roma Douglas Maicon è stato intervistato dal canale tematico giallorosso. Queste le parole del terzino brasiliano:
Come stai? Quali sono le tue condizioni fisiche?
“Sto bene, sto facendo un lavoro specifico e con esperienza ho imparato a gestirmi, spero di fare una grande partita domenica”.
Che ambiente hai trovato a Roma? Ti abbiamo visto richiamare più volte i tifosi…
“Non chiamo i tifosi solo per me, ma anche per i compagni. La tifoseria della Roma non ha eguali, è importante il loro sostegno. loro hanno riposto bene e questo ti porta a fare bene durante la gara”.
Hai colto differenze con altre tifoserie?
“Sono più appassionati. Sono passato in tanti club, ma la Roma ha una tifoseria particolare”.
Inizio perfetto poi questi tre pareggi. Solo stanchezza dei titolari?
“Dopo dieci vittorie di fila un po’ di stanchezza è normale, la maggior parte dei titolari gioca anche in Nazionale e il campionato italiano è duro. Dobbiamo dimostrare la nostra forza, dopo tre pareggi. In questo campionato non possiamo lasciare punti, è complicato ma possiamo farcela. L’ambiente è positivo, domenica contro l’Atalanta sarà un’ altra Roma”.
Quella parata di Avramov domenica ti ha strozzato l’urlo in gola.
“Sì è stato bravo, ma sto prendendo la mira (ride, ndr)”.
Gli arbitri finora non vi hanno favorito…
“Non ne parlo mai, ognuno va in campo per dare il 100% e si può sbagliare”.
Come vivevi le sfide scudetto Inter-Roma negli anni passati?
“E’ sempre stata una grande emozione giocare contro la Roma, erano partite a cui pensavi già da una settimana prima. Ci sono state decisioni importanti, anche da parte degli arbitri. All’Inter ho vissuto sei anni importanti, ma è sempre stato un piacere affrontare la Roma. Era una squadra che ci metteva in grande difficoltà, sono stati bei duelli”.
Da ex interista, cosa hai pensato quando è arrivata la chiamata della Roma?
“A chiunque avrebbe fatto piacere, e per me non è stato diverso. La Roma mi ha dato l’opportunità di rinascere, ero in un momento difficile. Ora devo ringraziare sul campo la società per la fiducia”.
Rispetto allo scorso anno la squadra ha un altro carattere: merito dei nuovi arrivati come te e De Sanctis?
“Sono venuto a Roma perché volevo giocare e dimostrare di essere ancora al mio livello. La personalità non è mai mancata nella Roma. Non è vero che ci siamo solo io e De Sanctis”.
Durante l’intervista interviene telefonicamente Julio Cesar, ex compagno di squadra di Maicon ai tempi dell’Inter. “Hai nostalgia di giocare con me?”, chiede l’ex numero 1 nerazzurro. “Prima devo sapere come stai”, risponde Maicon sorridendo. “Sono contento di ritrovare Maicon in Nazionale, abbiamo un sogno da realizzare il prossimo anno”, prosegue Julio Cesar. Arrivano anche i saluti di Javier Zanetti: “Ti mando un forte abbraccio, grazie per quello che hai fatto per noi. Ti auguro una grande avventura a Roma”.
Nella prima conferenza stampa hai detto di non essere venuto qui solo per la Nazionale brasiliana ma anche per fare grandi cose…
“Certamente, purtroppo la gente pensa diversamente. Chi capisce di calcio sa che solo facendo bene con il tuo club vai in Nazionale. Non stavo bene con la mia precedente società, non per colpa loro ma ero io che non stavo bene, non giocavo, non avevo continuità e non sono tornato in Nazionale. La Roma mi ha dato l’opportunità di giocare e sono tornato in Nazionale. Se faccio bene con la Roma sicuramente tornerò in Nazionale”.
La maglia numero 13, l’avevi dai tempi del Monaco. C’è un episodio particolare che giustifica questa scelta?
“Non c’è un episodio particolare, ma io sono uno a cui piace dimostrare la propria forza. Il 13 porta sfortuna in Francia, l’ho scelto ai tempi del Monaco per dimostrare la mia forza”.
Tuo padre ti consigliò di fare il terzino?
“Vero. Mio padre mi spostò lì per un infortunio del terzino destro. Lui mi era il mio allenatore in una squadra giovanile; stavamo giocando e il terzino si fece male. Mio padre mi posizionò lì perché diceva che avessi bisogno di avere tutto il campo davanti e aveva ragione”.
Come hai trovato l’ambiente al tuo arrivo?
“Si sentiva molto ciò che è avvenuto lo scorso anno. Ma ci sono giocatori di forte personalità, volevano subito dimostrare che la Roma è ancora forte, lo abbiamo fatto nelle prime 10 partite.
Quale è l’obiettivo della squadra?
“Juve e Napoli hanno giocatori importanti, loro hanno questo piccolo vantaggio. Ma il nostro obiettivo è arrivare in Europa, la Roma non può stare fuori dalle competizioni importanti. Puntiamo a portare la Roma al suo posto”
Sarebbe pronta per l’Europa?
“Direi di si, dipende dai giocatori”.
Cosa ne pensi di Garcia?
“E’ un lavoratore instancabile, vuole sempre la precisione. E’ una qualità che hanno solo gli allenatori vincenti. Deve gestire 27-28 giocatori, è bravo a fare anche questo”.
Una percentuale sulla tua forma?
“Non mi piace dirlo, se dico di essere al 50% e poi non vado bene in partita, la gente che pensa? Io lavoro per stare a disposizione. Sono felice di essere in una squadra che mi sta dando tanto”.
Bergamo campo difficile?
“Certo, ma stiamo preparando bene questa partita. Con tutto il rispetto, non possiamo non fare punti”.
Un tuo giudizio su Dodò?
“L’avevo visto giocare nel Bahia prima dell’infortunio. Rivederlo in campo in piena forma è una gioia, ha grandi qualità ed il futuro è suo”.
Vedi altre favorite per il Mondiale oltre al tuo Brasile padrone di casa?
“il Brasile in casa è fortissimo, tutti lo devono sapere. Ma ci sono anche Spagna, Argentina, Uruguay e Italia, che ha sempre fatto bene nelle competizioni importanti. Per il Brasile vedere queste nazionali già è bellissimo, tocca a noi fare bene”.
Fonte: Roma Channel