Lunedì sera contro il Cagliari è accaduto qualcosa di inatteso: nel finale fuori Maicon e dentro Bradley. Il senso, al di qua del risultato, era tenere alto il numero di giocatori in grado di portare palla nella metà campo avversaria, dato che il brasiliano non riusciva più a salire e a rientrare con rapidità.
L’episodio però ha riportato alla mente la scomparsa nelle profondità del gruppo di Tin Jedvaj, oggi maggiorenne: auguri perché ne ha bisogno. In estate, quando questo giorno era ancora lontano, la Roma ha dovuto iscriverlo a una scuola e insistere presso la federazione internazionale per avere il permesso di tesserarlo. Oltre che strapparlo ai lungimiranti club inglesi, Tottenham per primo, che premevano sulla Dinamo Zagabria. Un paio di contatti accorti, cinque milioni di euro e Jedvaj è diventato giallorosso. Garcia lo ha visto negli Stati Uniti durante la tournée precampionato. Lo ha visto anche bene. Schierato centrale in collaborazione con Burdisso e Romagnoli, terzino destro al posto di Maicon, anche centrocampista laterale. Marquinhos non verrà rimpianto troppo, è la precisa sensazione che ha trasmesso. Jedvaj vuole giocare. Anche se De Rossi gli suggerisce di avere pazienza. E ce ne vuole di pazienza quando non si è ancora disputato neppure un minuto di campionato, neppure per premio di consolazione.
Fonte: Corriere dello Sport