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AS ROMA Nato per gli affari: “Vuole espandersi e l’Italia è una bella opportunità”

Feng

Il calcio italiano affascina i mercati asiatici, ma nessuno pensava che il possibile nuovo socio di Pallotta potesse venire proprio dalla Cina. Al posto di Unicredit, invece, il socio di minoranza potrebbe essere Chen Feng, a capo dell’HNA Group, e con patrimonio di 58 miliardi di dollari. Presto, quindi, potranno arrivare nuovi capitali asiatici a scuotere la palude in cui naviga da un pò il nostro calcio.

Chen Feng si occupa di aviazione, edilizia, turismo, e molto altro. Entrerà nella Roma sottoscrivendo un aumento di capitale, non acquistando le azioni di Unicredit, portando soldi freschi nelle casse del club capitolino. Bisognerà aspettare, ma si direbbe che acquistare un club da noi costa meno che in Inghilterra.

Ora ci vorrà una rapida trasformazione culturale per accettare con favore questa “invasione” , da cui il nostro calcio puo trarre solo vantaggi. A patto che i nuovi ricchi rispettino la tradizione, la storia e la passione dei club in cui entrano.

Le ore che hanno seguito la rivelazione de «Il Sole 24 Ore» sul probabile socio cinese, si sono snodate tra nomi più o meno verosimili e patrimoni personali davvero molto interessanti. Come riporta l’edizione odierna del «Corriere dello Sport», i due candidati più importanti sono tra i personaggi più influenti della Cina: il primo, Wang Jianlin è uno degli uomini più ricchi del mondo secondo la rivista «Forbes» che gli assegna 14 miliardi di dollari come patrimonio personale.  La sua candidatura, comunque, è scemata nel corso della giornata: il magnate non ha bisogno di pubblicità e la volontà di investire in Italia, con la sua burocrazia e le sue lentezze, è ai minimi termini.

Il secondo nome, quello più credibile, è Chen Feng, 60enne ex ufficiale di aviazione e fondatore della HNA Group: interessi nel turismo, nell’aviazione e nell’edilizia, una compagnia con un patrimonio globale di 58 miliardi di dollari e 120 mila dipendenti. Nel corso del tempo ha raccolto soci del calibro di George Soros (che aiutò a salvare la compagnia dal fallimento), e la volontà di espandersi nel mercato europeo potrebbe essere un’ottima base per comprendere meglio la necessità di entrare in Italia dalla porta principale.

Alain Wang Qinbo, corrispondente in Europa per «Titan Sport», il maggiore quotidiano sportivo cinese: chi è Chen Feng?«E’ il proprietario della Hainan Airlines: una grossa azienda che investe non solo nei voli, ma in tutto il settore turistico ed è in forte espansione, ha aperto collegamenti con l’Europa. Se l’uomo è lui, potrebbe avere un interesse concreto perché la Hainan vuole aprirsi a nuovi mercati».

Si era fatto il nome di Wang Jianlin, poi tutto è cambiato.

«In Italia si scrive “sarebbe” e “potrebbe”». A noi, in Cina, non risultava. La notizia ci ha sorpreso un po’. Un incontro probabilmente è avvenuto con un cinese, se fosse stato anche con Wang non ci sarebbe stato niente di strano. Un miliardario accetta gli inviti per cortesia».

Per ore in Italia si è parlato della possibilità che diventasse socio della Roma.

«Impossibile. Non ci risulta gli interessi il calcio italiano. Chiunque avessero incontrato Pallotta e Fiorentino, se non dovesse poi inviare una delegazione di legali per avviare la trattativa, Unicredit non avrà comunque bisogno di emettere un nuovo comunicato…».

La costruzione degli stadi può attrarre investitori cinesi?

«Chi ha soldi freschi trova più difficoltà a investirli in Italia, dove c’è troppa burocrazia. Chi decide di investire nell’edilizia, avrà progetti più grandi da altre parti. E poi il calcio italiano non è così affascinante in Cina. Lì preferiscono la Premier inglese».

Quando si parla di miliardari cinesi, si pensa sempre a qualcosa di misterioso: c’è, però, sempre il Fondo cinese, cioè il braccio finanziario del governo, dietro queste operazioni?

«Dietro ogni miliardario cinese un collegamento politico c’è sempre, come in Italia del resto»

Fonte: Corriere dello Sport

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