(B.Tucci) – Dov’è finita la Roma dei record? E i sogni delle prime dieci giornate di campionato sono svaniti?Interrogativi imbarazzanti, ma leciti dopo che la squadra giallorossa non è andata al di là di un pareggio giocando in casa con il Cagliari. Ricordate quel che si scriveva poche settimane fa: venti gol segnati, uno solo subìto. E ora? In tre partite, le ultime, i giallorossi sono andati a segno due sole volte, ma per altrettante due volte, De Sanctis ha dovuto raccogliere la palla in rete.
Insomma, si è persa la testa della classifica e, in una manciata di settimana, la Juventus, che era indietro di cinque lunghezze, ora è sopra la Roma, sia pure di una corta incollatura (come direbbero gli esperti di ippica). Che cosa è successo alla squadra di Rudi Garcia? Quale misterioso virus ha contagiato il «francese di Testaccio»? Diciamolo francamente: la Roma non gira più come all’inizio del campionato. Manca Totti, è vero, cioè l’uomo che illumina il gioco e fa volare i compagni con i suoi imprevedibili passaggi. Ma non è solo questo il problema romanista. È lì davanti che la situazione non convince, perché non c’è un uomo da area di rigore, in grado di finalizzare la gran mole di gioco che arriva dalle retrovie e dal centrocampo.
Gentile signor Petkovic, così proprio non va. La sua Lazio non affonda contro la Sampdoria solo perché la fortuna, all’ultimo istante, le ha dato una mano. Però, giustamente, lei non ha esultato, perché si è reso conto che la situazione va peggiorando di giorno in giorno. La squadra non ha più un gioco, lei tenta disperatamente di cambiare modulo, di mischiare le carte, di sorprendere con qualche mossa tattica l’avversario (…)