(G. Piacentini) – La buona notizia è che l’ecografia a cui si è sottoposto ieri mattinaFrancesco Totti, a Villa Stuart, non ha dato esito negativo e che il programma di recupero procede secondo copione. Quella meno buona è che, ad oggi, non è ancora possibile ipotizzare una data per il suo ritorno in campo, perché l’infortunio – lesione miotendinea muscolare alla coscia destra – è di quelli che vanno trattati con le pinze. Viste le cure a cui si sta sottoponendo (il fattore di crescita) e dato che il prossimo controllo è previsto tra 7/10 giorni, si può tranquillamente escludere un suo rientro contro il Cagliari, alla prima dopo la sosta. E’ anzi possibile che Totti, che ieri ha incassato i complimenti di Valentino Rossi(«E’ come Federer, va al di là del tifo e lo porterei a cena. Se vince lo scudetto, lo invito a fare un giro in moto: è il capitano dei capitani»), possa saltare anche gli impegni successivi con Atalanta e Fiorentina. Una data buona per rivederlo in campo potrebbe essere quella di lunedì 16 dicembre, contro il Milan a San Siro, cioè due mesi dopo il suo infortunio, il 18 ottobre contro il Napoli.
La sua assenza sta diventando un problema per Rudi Garcia, che non manca mai di sottolineare quanto pesi giocare senza il capitano e Gervinho. Un doppio problema che la Roma sta pagando non tanto in termini di risultati (10 punti su 12 conquistati tra Napoli, Udinese, Chievo e Torino), quanto di gioco e di occasioni create: fino alla gara col Napoli la squadra di Garcia aveva una media di 6,1 tiri nella porta avversaria, dopo si è più che dimezzata, scendendo a 2,75 a partita. La differenza è ancora più evidente analizzando i gol: 20 quelli realizzati nelle prime sette gare (2,85 la media), 3 nelle ultime tre partite (1 a gara), senza contare quella contro il Napoli in cui Totti e Gervinho sono stati sostituiti. Il rientro dell’ivoriano contro il Sassuolo, che fino ad un paio di giorni fa sembrava scontato, oggi lo è di meno e potrebbe slittare a dopo la sosta. Se così fosse, Gervinho non sarebbe obbligato a rispondere alla convocazione, che non è ancora arrivata, della Costa d’Avorio per il barrage di qualificazione mondiale del 16 novembre contro il Senegal(andata: 3-1 per gli ivoriani). Garcia preferirebbe che rimanesse a lavorare a Trigoria, proprio come Gervinho ha fatto ieri