(G. Piacentini) – L’ultimo a staccare il biglietto per Rio de Janeiro, domani sera, sarà uno tra Torosidis e Lobont, con il primo favorito sul secondo per aver vinto (3-1) lo spareggio d’andata. Poi la lista dei romanisti che parteciperanno al Mondiale sarà completa, o quasi, e somiglierà molto alla formazione allenata da Rudi Garcia. Ad eccezione della coppia centraleBenatia-Castan, e il paradosso sta nel fatto che sono proprio loro uno dei punti fermi della Roma, tutti gli altri giallorossi sono in lizza per il Brasile. De Rossi, Pjanic e Strootman, cioè il centrocampo titolare, sono sicuri di andare e imprescindibili per Italia, Bosnia e Olanda; lo stesso si può dire per Bradley con gli Stati Uniti e per quello che si qualificherà tra Torosidis(Grecia) e Lobont (Romania).
Gervinho – tornato nella Capitale rinfrancato dalla qualificazione e pronto per Garcia – è una delle stelle della Costa D’Avorio mentre Maicon («Sono felice del ritorno in Nazionale, sono qui grazie alla Roma e a Scolari», le sue parole dal ritiro della Seleçao) è praticamente certo di non saltare l’appuntamento dell’anno prossimo. Tra i quasi sicuri della convocazione c’èAlessandro Florenzi, ormai entrato in pianta stabile nel giro azzurro e che Prandelli stima molto per le sue qualità tecniche e per la duttilità tattica: una dote, in una competizione come il Mondiale, che può rivelarsi una risorsa. Morgan De Sanctis alla Nazionale aveva detto addio, ma potrebbe tornare a «furor di popolo» un po’ per il suo rendimento e un po’ perché la sua esperienza e il suo essere leader sono le qualità che mancano agli altri portieri, Buffon escluso, in rosa. Tra gli osservati speciali c ’è Federico Balzaretti : è stato a lungo titolare in azzurro, poi la disastrosa scorsa stagione gli ha fatto perdere il posto. Negli ultimi tempi Prandelli lo ha preso di nuovo in considerazione e se il suo rendimento sarà sempre quello di questo inizio di campionato , h a buone chance di strappare anche lui un biglietto per il Brasile. Tra quelli che sperano c’è Mattia Destro, che ha cinque mesi scarsi per provare a convincere Prandelli, ma prima dovrà riuscirci con Garcia. Infine c’è Totti, ma lui non ha bisogno di convincere nessuno: se a giugno starà bene fisicamente, non portarlo sarebbe un delitto.