(F. M. Splendore) – La Roma Primavera di Alberto De Rossi incassa il ko nel derby e la rimonta di Livorno e Fiorentina, oltre a quella della Lazio: ma, pur condividendolo con le tre rivali in rimonta, mantiene il primato. Come gli Allievi e i Giovanissimi professionisti di Roberto Muzzi e Federico Coppitelli, che invece sono al comando da soli. Il vento d’alta quota attraversa Trigoria, il vivaio si mette nella scia della prima squadra e si fa cullare dal sogno di grandi traguardi, che per la verità, per le giovanili giallorosse arrivano con maggiore frequenza di quanto avvenga per i grandi. La Roma costruisce il suo futuro, e non solo il suo – quello di molto calcio italiano – in casa: e non lo fa da oggi. Negli ultimi quindici anni sono sbocciati tra gli altri Daniele Conti, D’Agostino, Bovo, Daniele De Rossi, Pepe, Ferronetti, Aquilani, Galloppa, Curci, Greco, Cerci e tanti altri ragazzi sparpagliati nei campionati professionistici: fino a Florenzi. I ragazzi di Bruno Conti, che ora lavora sulle fasce di età più basse. (…)
CORRIERE DELLO SPORT C’è una Primavera che è già tra i grandi
UNA SCELTA – La Roma americana ha nei suoi progetti anche uno sviluppo sistematico, attuato con progetti mirati, del settore giovanile: per potenziarlo ulteriormente, metterlo al centro di una strategia e di una metodologia di lavoro che viva i giovani come risorsa, prospettiva, futuro concreto. Il dg Baldissoni, in più di qualche occasione ha accennato al vivaio giallorosso come ad un universo con un progetto “work in progress” per la dirigenza della Roma, senza mai far trapelare ancora cosa realizzare e come. Intanto si registra una linea di tendenza piuttosto marcata, che porta i ‘94 e i ‘95 con un percorso già “datato” a Trigoria (non i nuovi), per scelta lontano dalla Primavera. Dove? In prima squadra (…).
ESPERIENZA PER IL FUTURO – Sarà anche doloroso per ragazzi come Alessio Romagnoli, Tin Jedvaj e Federico Ricci, i primi due ’95 e quindi in perfetta età per fare qualche sgambata in Primavera, l’altro ‘94, perciò fuoriquota (e con la nuova regola ce ne sono tre entro il 1° gennaio 1993 schierabili, più uno senza limiti di età: Alberto De Rossi ha solo il ’94 Proietti Gaffi in porta). Invece crescono all’ombra di Castan, Benatia, Burdisso, Gervinho, Florenzi. E aspettano. Gli altri già si misurano tra i professionisti: l’attaccante Ferrante a L’Aquila, l’altro Ricci, Matteo, centrocampista, a Grosseto, il portiere Svedkauskas alla Paganese, l’esterno offensivo Marco Frediani a L’Aquila, il difensore centrale Mattia Rosato nel Feralpì Salò e Valerio Verre, a Palermo, dove è in prestito mentre la metà del cartellino è finita all’Udinese nell’operazione Nico Lopez. Questi sono tutti ‘94: in tutto nove giovani che messi insieme avrebbero fatto, farebbero, una gran bella Primavera. (…)