(E. Intorcia) – E ora il Toro. Dopo aver scollinato mettendosi alle spalle le prime dieci giornate di campionato con un en plein storico, la Roma può tuffarsi nella volata per il titolo di campione d’inverno insieme a Napoli e Juve, le prime e, al momento, uniche inseguitrici da tenere strettamente d’occhio. E’ solo un traguardo volante che non dà abbuoni, ma serve sempre a saggiare le gambe per prepararsi allo sprint vero, quello di primavera. E poi c’è il discorso statistico, che una qualche valenza predittoria deve pur averla se è vero, come è vero, che nell’epoca dei tre punti a vittoria ben 14 volte su 19 chi era davanti al termine del girone d’andata ha chiuso poi in testa al gruppo anche a fine stagione, a prescindere da quanto poi accaduto a tavolino negli anni di calciopoli. Ai giallorossi il primato al termine del girone d’andata manca dal 2003-04 (alla pari con il Milan) e storicamente hanno sempre verificato al contrario il teorema: ogni scudetto era stato anticipato dal primo posto a metà stagione.
IL CAMMINO – Il Toro, dunque. Ancora una volta scendendo in campo per ultimi, con il vantaggio (o il peso psicologico, ma non sembra il caso dei giallorossi di Garcia) di giocare conoscendo già il risultato delle dirette concorrenti. Accadrà domenica sera all’altro Olimpico, quello di Torino, l’ex Comunale, poi le parti si invertiranno, perché domenica 10 novembre, mentre la Roma sarà in campo contro il Sassuolo – che una mano fin qui gliel’ha data, portando via i primi punti al Napoli di Benitez – Juve e Napoli si staranno preparando davanti alla tv per un posticipo dal quale, dopo tutto, saranno i giallorossi a poterci guadagnare di più, prendendo i punti a una o entrambe le rivali.
SCONTRI DIRETTI – Dopo il derby, la Roma ha vinto in casa dell’Inter e ha battuto il Napoli all’Olimpico. Nella seconda metà del girone d’andata dovrà però giocare gli altri tre scontri diretti: la Fiorentina l’ 8 dicembre, all’ora di pranzo, poi il Milan, ancora a San Siro, una settimana dopo anche se si giocherà di lunedì perché cinque giorni prima i rossoneri ospiteranno l’Ajax nell’ultima gara della fase a gironi di Champions. E poi la Juve, allo Stadium, il 6 gennaio, dopo la sosta. Che alla squadra di Conte, più che ai giallorossi, servirà per smaltire scorie (e delusioni?) dell’avventura europea. Allo scontro diretto la Roma di Garcia, invece, arriverà senza alterare mai il ritmo di una partita a settimana, avendo nel frattempo archiviato i turni infrasettimanali. Il debutto della Roma in Coppa Italia, infatti, arriverà solo dopo la gara con la Juve, il 9 gennaio, a tre giorni dalla sfida casalinga con il Genoa che chiuderà il girone d’andata. (…)