(BLOG del direttore P.De Paola) – Ora bisognerà dimenticare in fretta quei sorrisi mostrati al termine della partita con il Chievo. La Roma che gode ha un pericolo visibile che si chiama felicità. Ci prova Garcia a smorzare ogni entusiasmo e fa bene. “Ora dobbiamo pensare al Torino” dice il tecnico che non si lascia ammaliare da un record che rimarrà nella storia del calcio.
Le dieci vittorie consecutive rappresentano un’impresa formidabile per i giallorossi ma non possono appagare gli appetiti di tifosi che da tempo sognano una squadra in grado di fargli riassaporare il gusto dello scudetto. L’obiettivo, dichiarato o meno, non può che essere quello. Dopo dieci giornate la Roma ha cinque punti di vantaggio su Napoli e Juve. Il quarto posto è a undici punti di distanza.
Una partenza mostruosa. Tale da poter costituire un paradossale senso di smarrimento. Tutto dipenderà dal grado di cattiveria che l’allenatore saprà trasmettere ai suoi uomini. La fame della Roma sarà la fame di Garcia. Ormai le due cose si identificano. La corsa scudetto sembra racchiusa fra tre squadre. Dietro c’è uno strappo di sei lunghezze. Sembra già un abisso