ROMA – Roma malata d’inverno, in un novembre mese buio che continua a non mostrare la luce della vittoria alla squadra di Garcia. Senza gol nel gelo dell’Olimpico la gara col Cagliari, con la Juve che resta prima da sola e il controsorpasso ai danni dei bianconeri che non riesce. Un pari che lascia chiaro sul campo l’emergenza in attacco dei giallorossi ma che porta con sé anche la certezza di una difesa ritrovata, nuovamente blindata, e tante occasioni create che solo un Avramov in serata di grazia ha impedito si trasformassero in gol. Proprio il portiere avversario è stato innegabilmente il migliore in campo per i rossoblù, e questo deve essere la sicurezza a cui aggrapparsi: il gol stasera non è arrivato ma la Roma c’è, lotta e crea e domina e aspetta il rientro dei suoi uomini gol, Totti su tutti, per ripartire e ‘guarire’ dalla pareggite.
L’OMAGGIO AD AMADEI E I LUTTI AL BRACCIO – Le due squadre col lutto al braccio: Roma per Amadei, omaggiato da un mazzo di fiori deposto da De Rossi sotto il suo ritratto ai piedi della Curva Sud. Cagliari per commemorare le vittime dell’alluvione. Garcia ritrova, dopo due partite e due pareggi, la coppia Benatia-Castan. In attacco un altro rientro, Gervinho, con Ljajic e Florenzi nel tridente. Lopez, senza Nainggolan squalificato, si affida al capitano Conti e al tandem Ibarbo-Sau. Si parte, nel gelo dell’Olimpico.
PROTESTE ROMA PER UN FALLO SU FLORENZI – La Roma ha fame e sfonda subito sulle fasce con le sue frecce nere: Gervinho e Maicon sparano i primi colpi verso Avramov, bravo a deviare entrambe le conclusioni. Ci prova anche Florenzi da fuori, due volte, senza riuscire a centrare la porta. Nel Cagliari il protagonista è Eriksson: pestone a Maicon in avvio, intervento rude su Strootman e anche l’unico tiro verso De Sanctis nei primi venti minuti. E la Roma protesta proprio al 20′: Florenzi chiede e ottiene il triangolo a Ljajic ma viene toccato da Dessena al limite dell’area, cadendoci dentro. Celi concede il vantaggio a Gervinho ma quando termina l’azione non sanziona l’intervento falloso del cagliaritano. Roma padrona della partita, con un centrocampo ispiratissimo e la sicurezza dietro del duo centrale: solo Ljajic sembra tagliato fuori dal gioco, impalpabile. Ci riprova Pjanic alla mezz’ora, il bosniaco quasi pesca il jolly, sfiorando il palo.
PALO DI GERVINHO. DE SANCTIS E AVRAMOV DECISIVI – E il Cagliari? De Sanctis viene impegnato una sola volta, ma in maniera determinante: Cossu ispira Ibarbo, colpo di testa a ridosso del palo respinto a mano aperta in tuffo. Ma quella sarda è un’iniziativa estemporanea in mezzo a tanto giallorosso, che si ferma al palo al 38′: Gervinho si accentra, Dodò lo vede e crossa in maniera perfetta, colpo di testa a botta sicura e legno con Avramov battuto. Un minuto dopo altra grandissima occasione, stavolta sui piedi di Strootman: l’olandese stoppa e si trova solo in area davanti al portiere, Avramov è miracoloso nel respingere la conclusione e nel lasciare il risultato invariato fino all’intervallo.
AVRAMOV PARA TUTTO. ESPULSO GARCIA – Avramov decisivo su Florenzi e Maicon nei primi sei minuti: ottimo il riflesso sul destro al volo dell’attaccante, semplicemente strepitoso il volo sul missile dell’esterno brasiliano destinato all’incrocio dei pali. Risponde il Cagliari, ancora con una fiammata: angolo, torre di Conti e Sau tutto solo infila De Sanctis ma il gol viene annullato per la posizione di offside del piccolo attaccante sardo. Passato il pericolo, la Roma riparte e colleziona angoli, senza finalizzarli. Una partita che assomiglia molto a Roma-Chievo, senza Borriello in campo: il centravanti ha pochi minuti nelle gambe, per Garcia sono venti e a fargli spazio è Florenzi, che finisce la partita praticamente in simultanea con il suo tecnico, spedito fuori da Celi insieme a Pulga per un battibecco fuori dall’area tecnica. Passano i minuti e sale il nervosismo, con gialli che piovono su Pinilla, Conti, Maicon e Astori. Garcia dalla tribuna comanda la sostituzione di Maicon con Bradley, il brasiliano esce con la perplessità dipinta sul viso. Finale con Eriksson che prova anche la gloria, chiamando De Sanctis a un altro grande intervento, e con Burdisso in campo per Benatia colpito dai crampi. E proprio l’argentino, sulla torre di Castan, tocca al 92′ in area piccola un pallone che può essere decisivo: ma Avramov è insuperabile, e gratta via con la punta del guanto sinistro la gioia giallorossa.